Ecco tre suggerimenti di trekking sulla neve per chi in inverno ama passeggiare.
Prima proposta: partendo da Fontana Bianca (ultimo baluardo in fondo alla valle dove la strada finisce). Si può salire al lago dei Pescatori, splendida meta anche d’estate ma d’inverno ha tutt’altra poesia. Si sale in meno di mezz’ora, in genere la neve è sempre compattata quindi con gli scarponi si sale tranquillamente (consigliabili sempre anche i ramponcini per il ghiaccio). Se si vuole salire oltre verso Pian dei Cavalli il discorso si fa più impegnativo e si sale con ciaspole o sci da alpinismo perchè la neve anche quando è poca viene spinta sui sentieri e si affonda parecchio.
Seconda proposta: l’immancabile Flatschbergtal con le sue malghe. Salendo con l’auto verso Fontana Bianca, circa a metà strada si sale al parcheggio dei masi Flatschberg. Da qui parte la comoda mulattiera innevata e in meno di mezz’ora si arriva alla malga bassa, aperta anche nei weekend d’inverno (ma se si vuole mangiare è bene prenotare). Salendo un’altra mezz’ora si arriva alla fine della mulattiera, alla seconda malga (chiusa).
Ci piace perchè: in Val d’Ultimo il sole d’inverno è un bene prezioso e questa valle ha un’orientamento tale per cui si trova il sole già dal mattino presto. Inoltre i bambini possono scendere dalla mulattiera con la slitta
Terza proposta: più impegnativo è il percorso per raggiungere sempre dal parcheggio dei masi Flatschberg la piccola malga Shusterhutte. Il sentiero sale più ripido fino ai 2.300 metri quindi richiede un paio d’ore ma il panorama ripaga dello sforzo. Anche in questo caso scarponi e ramponi e ciaspole quando c’è tanta neve.
Come più volte abbiamo scritto la Val d’Ultimo è tradizioni, storia, cultura ma anche splendide camminate e una montagna da godere.
In questo affollatissimo (per i canoni della valle) 2024, mi è stata mandata una foto che avevo pubblicato nelle storie Instagram chiedendomi: “voglio andare qui, quale sentiero devo prendere?”. Ed ecco che presento questa splendida cima dove vorrei però sottolineare che non si tratta di una “passeggiata” ma di una salita impegnativa e lunga, soprattutto se non allenati.
Ma ecco le indicazioni: la partenza “classica” è da San Nicolò. Si può lasciare l’auto nel nuovo parcheggio in prossimità del campo sportivo sulla strada provinciale e scendere verso il torrente in prossimità del ponte. Qui parte il sentiero n. 18 che sale verso la malga Auerberg. Si alternano tratti ripidi di sentiero ad un ultima parte che segue la mulattiera. In circa un’ora si raggiunge la malga. Si prosegue sulla lunga mulattiera fino ad una quota di 1.850 metri e poi si sale con il sentiero per un po’ meno di un’ora fino alla malga Seefeld (2.110 mt) dove il panorama si apre e dove con altri 10 minuti si raggiunge l’omonimo lago. Questo pianoro è veramente uno spettacolo e le cime del monte Stubele e della Siromba si riflettono nelle sue acque. Dal lago parte l’ultimo tratto del sentiero e serve ancora un’ora e mezza per raggiungere la cima. L’ultimo strappo, che non ha mai presentato grossi problemi, quest’anno è un po’ più insidioso perché con le lunghe piogge è franato il terreno. Richiede quindi prudenza e attenzione, soprattutto in discesa. La salita richiede quindi in tutto dalle 3 alle 4 ore di cammino, dipende sempre dal ritmo che si tiene ma ricordiamo che si tratta di 1.400 metri di dislivello. Volendo si può effettuare la discesa seguendo il sentiero n. 19 che attraverso il passo Termen de Val e la Einertal conduce a Pracupola. La prima parte della discesa presenta qualche difficoltà (è un sentiero segnato come alpinistico, molte le rocce e scende ripido), poi si estende in lunghezza sulla mulattiera della Einertal. Tra andata e ritorno sono circa 14 chilometri. La discesa sul sentiero 19 risulta più lunga e con un dislivello negativo maggiore. Tornando per il n.18 si può fare sosta alla malga Auerberg aperta al pubblico. La malga Seefeld è invece solo di appoggio per i pascoli ma non fa ristorazione.
I pascoli della Val d’Ultimo sono costellati di malghe come già abbiamo scritto in precedenza (vd. Le malghe). Le malghe sono un patrimonio importante da preservare e richiedono tantissima fatica, orari pesanti ed un amore sconfinato per l’ambiente montano. Per le energie che richiede la loro gestione, sempre più spesso si vedono tanti giovani che le portano avanti con tanta passione e nuove idee. Purtroppo in alcuni casi devono anche restare chiuse perché non si trovano le persone che possano gestirle. Comunque, tornando alle malghe della Val d’Ultimo stiliamo una personale classifica per chi non le conoscesse.
La malga più alta: la piccola Schusterhütte si trova a 2.310, sono due piccole casette poste in un punto panoramico. Da giugno a settembre ci si può fermare a mangiare sui tavoli posti all’esterno.
Come raggiungerla: dal parcheggio dei masi dei masi Flaschberg (sulla strada per Fontana Bianca) si prende il ripido sentiero n. 147. Servono 2 chilometri circa con quasi 500 metri di dislivello per raggiungerla: tempo richiesto due ore circa. Non c’è nessuna mulattiera che può condurre alla malga. Raggiungibile anche dalla stazione a monte della funivia in poco più di due ore.
La malga più panoramica: ci spostiamo sul versante delle Maddalene per trovare la malga Spitzner. Siamo a 1.847 metri di altitudine. Il panorama che si gode da questa malga è impagabile. Spazio all’interno per mangiare in caso di freddo e tanti tavoli all’esterno. Un’ottima cucina e vendita di formaggi.
Come raggiungerla: dalla diga del lago Zocccolo verso il lato del bosco parte sulla sinistra una mulattiera che sale (arrivati in fondo alla diga si scende un po’ a sinistra e dopo pochi metri inizia la mulattiera) ed il sentiero è segnato con il n. 27. Poi si può procedere con il n. 21 o il n. 22. Con il n.22 sono circa 6 chilometri per un dislivello di 800 metri. Si può salire può dolcemente con la mulattiera m chiaramente il percorso è più lungo. Richiede circa due ore se allenati.
La malga che si raggiunge in auto: in direzione del lago di Quaira si trova la Kuppelwieser alm a 1.970 metri di altitudine. Essendo il punto di partenza per raggiungere il lago di Quaira, alla malga si trova un comodo parcheggio raggiungibile dallo Steinrast dopo più di tre chilometri chilometri di strada non bellissima. In alternativa si può raggiungere a piedi seguendo il sentiero n. 11 dallo Steinrast oppure salendo con la funivia e seguendo il n. 6, e poi il 5/b. In auto dalla provinciale sono in tutto 10 chilometri.
La malga del cuore: ogni luogo si differenzia dagli altri per particolari che lo rendono unico. le caratteristiche della Flatschbergalm la rendono davvero una malga speciale. Accoglienza, cucina, esperienza nella gestione, formaggi, dolci, panorama e…un sorriso. Per saperne di più rimandiamo al nostro articolo “La Flatschbergalm“.
Se siete in Val d’Ultimo per qualche giorno e volete prendere le giornate con tutta calma, ecco tre proposte per passeggiate “light” che vi faranno conoscere un po’ meglio la valle. Per tutti e per tutto l’anno.
La chiesa di Sant’Elena (1.550 mt): questa piccola chiesa collocata ad una altitudine di poco più di 1.500 metri è un piccolo gioiello assolutamente da vedere (La chiesa di Sant’Elena). La chiesa si trova nel comune di San Pancrazio ed è raggiungibile sia da San Pancrazio che da Santa Valburga. Dal parcheggio (vedi indicazioni sotto) si prende una strada sterrata che in un chilometro e quattrocento permette di raggiungere la chiesa. Una passeggiata su una strada sterrata che nell’ultima parte, leggermente in salita, è costeggiata da una Via Crucis. In circa mezz’ora con calma si raggiunge la meta. La tranquillità del posto è impagabile e potrete godere di una bella vista sul Mariolberg (la zona in cui si trova). Quattro gli edifici nei dintorni della chiesa, uno dei quali è un ristorante che da decenni propone una ottima cucina locale: Helener Pichl (laimermichaelll@gmail.com ).
Come arrivare, da Santa Valburga: salire alla chiesa di Santa Valburga e continuare sulla strada della chiesa per circa 7 km. Troverete una piccola strada con l’indicazione Sant’Elena sulla sinistra. Un ultimo chilometro (un po’ stretto), e al termine un parcheggio dove si può lasciare l’auto. Dal parcheggio proseguono due strade sterrate: quella sulla destra conduce a Sant’Elena
Come arrivare, da San Pancrazio: dalla strada provinciale a metà del paese si trova l’indicazione sulla destra per Sant’Elena. Imboccata la stradina in salita, dopo nove chilometri ci si troverà il bivio per Sant’Elena, questa volta sulla destra, per concludere con un chilometro di ulteriore salita fino al parcheggio.
I larici millenari (1.430 mt): i larici sono un monumento naturale della valle. A pochi passi dal Centro visite del Parco Nazionale dello Stelvio (Lahnersäge) si trovano questi tre larici millenari, che vengono considerati tra le conifere più antiche d’Europa. Nonostante i fulmini e il passare del tempo li abbiano messi a dura prova, sono una testimonianza della resilienza della natura. Ad ogni autunno, continuano a scandire il tempo colorandosi di rosso, per tornare a germogliare l’anno successivo. Il larice più alto misura 36,5 metri e quello più grande ha una circonferenza di più di 8 metri. Una passeggiata ai larici merita sicuramente, inoltre, appena oltre i larici, seguendo per pochi metri il sentiero dei masi in direzione San Nicolò si ha una bellissima vista sulla valle. Diversi i punti di ristoro: Gasthaus Lärchengarten (proprio sotto i larici), Hofschank bei den Urlärchen (circa a metà del percorso a piedi), ristorante Edelweiss, in prossimità del parcheggio (non lasciatevi ingannare dall’aspetto un po’ retrò: offrono un’ottima cucina locale).
Come arrivare: parcheggiare in prossimità del Lahnersäge a Santa Gertrude e prendere il sentiero, inizialmente in piano seguendo il torrente, verso i larici (segnalati dai cartelli). Continuare per circa un chilometro su una piccola strada asfaltata. Dal parcheggio la passeggiata è di meno di un chilometro e mezzo (come la precedente) in leggera salita.
Il giro del lago di Fontana Bianca (1.900 mt): per l’ultima passeggiata ci spostiamo un po’ più in alto. Siamo al limitare della strada, a 1.900 mt di altitudine presso il lago artificiale di Fontana Bianca. A meno di nevicate molto abbondanti, il lago è raggiungibile tutto il tempo dell’anno e allo stesso modo la passeggiata è possibile sicuramente almeno tre stagioni su quattro. Il giro del lago è una passeggiata in piano, fattibile anche con passeggini (non con la neve!), di circa 2.3 km, adatta a tutti. Anche a Fontana Bianca si potrà trovare ristoro al ristorante Weissbrunn Bergrestaurant (meglio informarsi prima per le aperture).
Come arrivare: dopo l’ultimo abitato della valle, Santa Gertrude, prima di arrivare alla chiesa si trova il bivio sulla destra per il lago di Fontana Bianca in prossimità del cartello di ingresso nel Parco Nazionale dello Stelvio. Arrivati al lago (dopo circa 7 km), si trova un ampio parcheggio. Ricordiamo che da maggio ad ottobre è attiva la linea bus 243, Santa Gertrude- Fontana Bianca. La strada è stretta e in alcune giornate risulta molto problematica la viabilità, il piccolo autobus è un’ottima alternativa ed è sempre estremamente puntuale. Per gli orari consulta: https://www.suedtirolmobil.info/it/il-mio-viaggio/orari
Oggi vi presentiamo una camminata con un percorso ad anello, da fare se allenati ed abituati alle escursioni. Il percorso è di circa 19 km. totali con un dislivello di 1.000 metri in salita e circa 1.500 di discesa con l’ausilio dei bus navetta per il rientro.
Ma entriamo nel dettaglio. La partenza è al parcheggio del lago di Fontana Bianca e la cima è quella del Collecchio (Gleck) a 2.997 metri, il rientro previsto con passaggio per la val di Rabbi, è a Santa Gertrude, da dove poi si può tornare a Fontana Bianca con il bus.
Partendo dal parcheggio di Fontana Bianca (che fino ad autunno inoltrato è servito da un comodo bus navetta da Santa Gertrude), si segue il sentiero n.103 in direzione della cima del Collecchio. La cima richiede dalle tre alle quattro ore a seconda dell’allenamento. Il percorso è assolutamente affascinante. Un primo stacco di 200 metri e ci si trova in una radura ricca di corsi di acqua e a due passi dal piccolo bacino artificiale del Fishersee (lago dei pescatori). Da qui si procede sul sentiero n. 107 e con un secondo stacco si arriva ad un altro laghetto naturale in prossimità di OberWeissbrunn.
Da qui una salita dolce ma lunga e continua permette di attraversare il Pian dei Cavalli dove si trova un altro lago alpino (il Lago Lungo) e si sale seguendo a distanza il corso d’acqua fino al lago Nero. Un ulteriore stacco piuttosto ripido porta ai 2.800 metri del Giogo Nero (da cui si può scollinare e proseguire per la Val di Rabbi e arrivare al rifugio Dorigoni). Un ultimo sforzo e in un quarto d’ora si tocca finalmente la croce. La vista merita tutta la fatica.
Dalla croce…è tutta in discesa! Si prosegue per il sentiero n.145 scollinando verso la Val di Rabbi. In circa un’ora di discesa per un percorso molto panoramico dove si incontrano diversi laghi, si arriva al rifugio lago Corvo e da qui si sale leggermente per il passo Rabbi e inizia il rientro verso l’Alto Adige seguendo il segnavia n. 108. Il ritorno è piuttosto lungo e dopo un inizio sul sentiero in discesa si imbocca la lunga mulattiera che attraversa la Kirchbergtal e che conduce a Santa Gertrude. Il percorso in discesa richiede dalle due alle tre ore, dipende sempre dal passo. Il bus passa in prossimità dell’incrocio tra la strada per Santa Gertrude e quella per Fontana Bianca.
Una alternativa: prima di incontrare il rifugio ci si imbatte in un incrocio con il sentiero n. 12. Seguendo questo sentiero si torna in quota e si scollina in prossimità del giogo di Montechiesa (2.789 mt.) per ricongiungersi al sentiero fatto all’andata in prossimità del lago Lungo.
Perché questo giro e per chi. Il giro attraversa il Pian dei Cavalli che è un posto assolutamente affascinante. Siamo in pieno Parco Nazionale dello Stelvio e oltre al panorama e alla corona di montagne che chiudono il piccolo altopiano spesso le marmotte fanno bella mostra di sé e, se si è fortunati, si possono incontrare anche ungulati. La bellezza sta anche nei numerosi laghi alpini che si incontrano sia sul versante della Val d’Ultimo sia su quello trentino.
Il percorso non presenta particolari difficoltà tecniche per gli escursionisti abituati alla montagna, non ci sono punti esposti o particolarmente brutti da affrontare, tuttavia la lunghezza e il dislivello lo rendono sicuramente impegnativo e da fare quando l’allenamento è buono. La sola salita è di circa 7 km ma indubbiamente anche la lunga discesa si fa sentire. L’alternativa, se si decide di tornare dopo essere arrivati al Gleck, è scendere a Fontana Bianca prendendo il sentiero n. 12 scendendo verso il lago Lungo e di passare per il rifugio Canziani. Attenzione perché il tratto di collegamento verso il Canziani è in alcuni punti esposto.
Il sentiero dei masi è un percorso escursionistico che, come nient’altro nella valle, può far immergere nella storia e nelle tradizioni del luogo. Si tratta di un percorso ad anello, che richiede dalle 4 alle 6 ore di camminata, a seconda del livello di allenamento, ma che gli atleti superallenati che partecipano all’Höfelauf (la corsa dei masi) percorrono in poco più di un’ora! Nell’edizione del 2022 il primo classificato ha segnato un tempo di 1 ora e 10 minuti!
Ma torniamo sui nostri passi e…alla nostra velocità! La bellezza del sentiero dei masi sta nel fatto che è facilmente percorribile da chiunque ami camminare: si può fare a tappe e alcuni tratti possono essere percorsi tutto il tempo dell’anno. Per chi fosse nuovo della valle, il suggerimento è quello di percorrerlo con calma, a più riprese per godere del panorama e ammirare i masi che, come suggerisce il nome del sentiero, si trovano lungo la via. Masi vecchi, in alcuni casi antichi, costruiti in pietra o mattoni e legno, con i classici tetti coperti dalle scandole in larice, tutti con una storia da raccontare. La via dei masi segue uno dei vecchi sentieri che si faceva in valle prima dell’arrivo delle strade: una pietra riporta una incisione con la data 1831.
Il percorso parte da Pracupola e arriva a Santa Gertrude e si percorre in genere in salita all’andata, stando alla destra della provinciale, e in discesa al ritorno sulla parte più ombrosa della valle e più immersa nel bosco. La parte in salita è quella dove si trovano più masi, è la parte che più è esposta ai raggi solari e quindi la più abitata. Il ritorno permette di passare a fianco dei larici millenarie alla cascata di Clapa, nonché a Villa Hartung.
Il tratto sul lato destro che va da San Nicolò a Santa Gertrude è stato riaperto solo nella primavera del 2023 perché è stata la zona della valle più colpita dalla tempesta Vaia del 2018.
La violenza della tempesta ha abbattuto talmente tanti alberi da rendere a lungo inagibile buona parte del sentiero, creando un danno ecologico ed economico notevole. Il lavoro e le opere effettuate in cinque anni sono stati notevoli: non solo il ripristino del sentiero con la messa in sicurezza dei masi, ma anche la creazione di “valli” che proteggano i masi sottostanti da future valanghe e cadute. La vegetazione ancora fatica a crescere e il panorama è mutato in maniera sensibile rispetto a come era prima di Vaia. Quando si cammina sui sentieri di montagna, che siano in quota o più bassi bisognerebbe sempre ricordare che lo sforzo di chi ci abita e di chi ci lavora è costante, con qualsiasi condizione metereologica. Essere stati in Val d’Ultimo (così come in tanti altri posti in Trentino e in Alto Adige) durante la tempesta fa capire come amare la montagna sia qualcosa che coinvolge a 360 gradi, con pioggia, neve, gelo, sole o vento, e fa capire anche quanto l’ambiente sia vulnerabile quando accadono eventi così estremi.
Percorso, altitudine e tempi
Pracupola (1145 m) – S. Nicolò (1262 m): 3,5 km. circa – tempo con passo tranquillo 1.00 ora
San Nicolò – Santa Gertrude (1395 m): 5 km, circa – 1 ora e 40
Pracupola – S. Gertrude – Pracupola: 17.626 m – 5 ore e 30
Note: se si volesse fare solo un tratto ricordiamo che da qualsiasi punto si decida di scendere sulla provinciale si troverà vicino ad una fermata degli autobus che passano di frequente.
Si ricorda anche che, volendo, il sentiero parte già da San Pancrazio con il nome di Ultner Talweg (sentiero della valle). Per i camminatori molto allenati si tratta di più di 9 chilometri con circa 600 metri di dislivello (il sentiero è un continuo saliscendi) per arrivare a Santa Valburga in circa 3 ore. Si può quindi proseguire verso Pracupola dove il Talweg finiscce nel sentiero dei masi.
Per quanto riguarda i bambini il percorso è consigliato anche ai piccoli, quello che si sconsiglia è invece il passeggino.
Ed ecco una cima della valle poco frequentata, un po’ fuori dai circuiti più conosciuti. Questo 3.000 solo dal 2021 si può fregiare di una bella croce, fatta da un giovane falegname della valle (figlio dei gestori della Flatschbergalm, malga di passaggio per la cima) e portata a spalla, come vuole la tradizione, da un gruppo di volenterosi amici.
Con gli anni il percorso per questa vetta si è trasformato parecchio. Ha perso quasi tutti i passaggi su neve e ghiaccio e di conseguenza tanta dell’acqua che scendeva copiosa dai torrenti e, nel frettempo, sono un po’ peggiorati i punti esposti.
Il percorso non è lunghissimo: poco meno di 7 km partendo dal parcheggio ai masi Flaschöfe (sulla strada che da Santa Gertrude porta a Fontana Bianca) ma comporta un dislivello di circa 1.300 metri. Il cammino segue il segnavia n.143. Fino alla malga Hinterer Flatschberg (2.110) si segue una comoda mulattiera. Dalla malga parte il sentiero che fino ai 2.600 metri circa è molto tranquillo e sale nella vallata. Quando iniziano sassi e roccia il sentiero porta a costeggiare il canalone e qui alcuni tratti sono molto esposti senza che siano presenti ancoraggi come catene. Ai 2.892 metri si arriva al passo di Flim che permette di scendere verso la val Martello. Da qui parte l’ultimo tratto, tutto su roccia, con alti gradini da oltrepassare ma non particolarmente pericoloso. La cima è un pinnacolo dal quale guardare il panorama ma con spazi molto ristretti e molto esposti.
La salita richiede circa 3 ore e 30, allenamento e attrezzatura adeguati.
Una nota: parecchi sono gli incontri di animali al pascolo (mucche prima, cavalli, capre e pecore più in alto). Il percorso inoltre si trova nel Parco Naturale dello Stelvio, quindi non è infrequente avvistare la fauna tipica.
Questo piccolo lago si trova ad una quota di 2.000 metri ed è il più piccolo dei laghi artificiali della Val d’ultimo, o meglio è un bacino che funge da serbatoio per la sottostante centrale. Lo si raggiunge agevolmente dal lago di Fontana Bianca, dove si può lasciare l’auto e tranquillamente in poco meno di 30 minuti di salita si arriva ad un incantevole pianoro attraversato da ruscelli e…. ancora pochi minuti girando sulla sinistra ed eccolo lì, questo piccolo bacino dai colori più disparati a seconda del momento dell’anno. La bellezza di questo lago è che lo si può raggiungere in poco tempo praticamente in tutte le stagioni e ogni volta offre colori e atmosfere differenti. Solo anni con eccezionali nevicate non permettono di arrivare nemmeno a Fontana Bianca e in quel caso bisogna rinunciare. Fontana Bianca è infatti è il punto più estremo della val d’Ultimo raggiungibile in auto. La strada porta fino a 1.900 metri e capita che a causa della neve abbondante la strada venga chiusa e sia accessibile solo ai tecnici della diga. Nella normalità però è una meta imprescindibile anche per una serie di camminate che si possono intraprendere.
Pieno inverno: il pianoro che si apre prima del lago
Se si vuole fare un giro “tranquillo”, solo in estate, si prosegue dopo la diga del lago lungo il sentiero numero 107 e si raggiunge, praticamente mantenendo la quota, la “malga dei pini” (Fiechtalm), una malga facilmente raggiungibile con mulattiera anche dal lago di Fontana Bianca. La malga è stata interamente rinnovata pochi anni fa, si può mangiare ed acquistare burro e formaggio. E’ una malga con una vista molto aperta, in una bella posizione, in genere molto frequentata. Sempre dal lago dei Pescatori, invece si può continuare a salire per diversi percorsi che sono più impegnativi ma che offrono un panorama impagabile.
Nota: il sentiero da Fontana Bianca è semplice, corto, bello per i bambini ma non adatto ai passeggini. L’unico percorso che si può intraprendere con i passeggini è la mulattiera per la Malga dei Pini da Fontana Bianca.
Percorrendo tutta la valle sino al punto più estremo si raggiunge il lago di Fontana Bianca (1.900 mt) dove i parcheggi non mancano e nemmeno le possibilità di scelta per le camminate. Il lago è una meta piena di fascino in tutte le stagioni e anche solo passeggiare attorno alle rive è già una escursione piacevole. In autunno, in particolare, i colori e la calma permettono passeggiate in pieno relax. Siamo in pieno Parco Nazionale dello Stelvio.
Tuttavia, si sa, la stagione delle camminate è l’estate, e dal lago la scelta dei percorsi è estremamente varia e per tutte le…gambe! La passeggiata più semplice è quella che si può fare per la malga dei Pini e poi raggiungere il lago dei Pescatori. Ma ecco delle proposte un po’ più impegnative.
Prima proposta: Il lago Verde e il rifugio Canziani
Partendo da Fontana Bianca è necessario seguire il sentiero n. 140 e con circa 2 ore di camminata si raggiungono i 2.500 metri del Lago Verde. Durante l’estate è aperto il rifugio Canziani che è l’unico rifugio della Val d’Ultimo: di proprietà del CAI di Milano è gestito da Dominikus e Rodolfo che da anni accolgono i camminatori di passaggio con buon cibo e volendo è possibile anche pernottare. Attorno al lago si innalzano le cime più alte della valle: cima Sternai e il Gioveretto che con i loro 3.400 metri e i loro ghiacciai dominano e segnano il confine della Val d’Ultimo. Per raggiungere queste cime è necessario o per lo meno è consigliabile e prudente, rivolgersi alle guide alpine. Fatta la tappa al rifugio si può proseguire con un percorso ad anello ed evitare di scendere per la stessa strada. Prendendo il sentiero segnato con il 12 si sta quasi in quota girando attorno alla montagna fino a raggiungere il sentiero numero 107. Fino all’incrocio del 12 con il 107 il sentiero è per lo più agevole ma in alcuni punti risulta molto stretto ed esposto. Se si ha fortuna, fermandosi quando si sente il richiamo della marmotta, non sarà difficile avvistarne un esemplare. Tutta questa zona rientra nel Parco nazionale dello Stelvio e gli animali non mancano. All’incrocio con il 107 si inizia la discesa passando per il lago Lungo, si passa a fianco del lago dei Pescatori e si torna a Fontana Bianca.
Nota: se si è con bambini poco abituati alla montagna occorre prestare molta attenzione al sentiero n. 12, al contrario, salendo e scendendo dal 140 non sussistono problemi.
Seconda proposta: le malghe
Usufruendo dei mezzi della valle (funivia e bus) è possibile fare un giro delle malghe che parte da sopra Fontana Bianca e procede fino alla stazione a monte della funivia. Il percorso può essere lungo a piacere, perchè ad ogni malga è possibile scendere verso la provinciale e trovare il bus. Il percorso intero richiede oltre 6 ore (allenati) ed è un continuo alternarsi di sali e scendi, ma come già detto, è bello perchè si può decidere di interromperlo scendendo verso la provinciale da diversi sentieri (è sempre bene essere muniti di mappa dei sentieri).
Vediamo le prime malghe raggiungibili. Da Fontana Bianca si prende il sentiero n. 102 (che poco dopo si raccorda con il n. 12) in direzione della Pilsberg alm. In circa un’ora si possono raggiungere in successione a distanza di poco una dall’altra la malga Innere Pilsberg e la Aussere Pilsberg. Il sentiero è ampio, non pone particolari difficoltà, il dislivello è di circa 250 metri. Proseguendo altri 15 minuti circa sul sentiero n. 12 si può raggiungere la malga Tufer: si trova in un bel pianoro a 2.099 mt.
Da qui si può proseguire sul sentiero per un’altra ora circa, attraversando uno splendido bosco di cirmoli, praticamente restando sulla stessa quota per una ulteriore ora fino a raggiungere la la malga Flatschberg dove è possibile fermarsi e ristorarsi. Da qui ci si trova a poco più di due ore da Fontana Bianca ma se si vuole chiudere il giro è possibile scendere dalla mulattiera in direzione della strada per Fontana Bianca dove sarà possibile prendere il bus.
Volendo invece continuare, è possibile raggiungere la malga Schusterhutte (2.310 mt), forse la più piccola malga della valle dove è possibile mangiare, sicuramente la più alta come altitudine. Circa un’ora è il tempo che serve tra le due malghe ed il panorama è molto bello. Da quest’ultima si chiude il giro con la Innere e la Aussere Schwemmalm per poi scendere con la funivia. Serviranno però almeno due ore e trenta per arrivare a queste ultime malghe.
Partendo da Fontana Bianca si prende il sentiero 107, in direzione del lago dei Pescatori, si sale costeggiando i laghetti di Ober Weissbrun (letteralmente “sopra Fontana Bianca”), si prosegue per oltre un chilometro e mezzo in una bellissima vallata fino a costeggiare il lago Lungo. Dopo il lago, il sentiero inizia a prendere una pendenza più importante, si passano altri due laghetti dove solitamente vengono lasciati pascolare cavalli (Pian dei Cavalli) il lago di Collecchio e il lago Nero e, dopo uno stacco piuttosto ripido, si raggiunge il passo del Giogo Nero a 2.825 metri. Qui il 107 permette di “scollinare” e di raggiungere la Val di Rabbi nella sua parte più estrema. Il sentiero collega infatti con il rifugio Silvio Dorigoni in Val Saént, alla fine della Val di Rabbi.
Ma volendo raggiungere la nostra vetta con un ultimo sforzo, sulla sinistra il segnavia 145 ci condurrà sulla cima del Collecchio. Con i suoi quasi 3.000 metri domina una corona di montagne e in contemporanea la parte alta della Val d’Ultimo e della Val di Rabbi ma se si è fortunati con il meteo la vista può spaziare dal gruppo Ortles all’Adamello. Da Fontana Bianca bisogna considerare dalla 3 alle 4 ore (dipende sempre dal grado di allenamento. Oltre al dislivello il percorso è infatti piuttosto lungo ma vale ogni istante per il paesaggio.
Volendo parlare di sentieri, perché non iniziare dal sentiero numero 1!
Il sentiero N. 1 parte dalla chiesa di Santa Valburga e arriva alla cima del Sasso (2.572 mt.). Le possibilità offerte da questo sentiero però sono diverse: arrivati alla cresta è possibile scollinare seguendo il N.1 e raggiungere le malghe Falkomai, oppure proseguire sulla sinistra seguendo la cresta e incontrare una in fila all’altra la cima dell’Hochjoch (2.275 mt) e, a seguire, quella del Sasso.
Il sentiero, parte dalla chiesa, ma è possibile partire un po’ più alti, al livello dei masi Innerdurach (1.400 mt. circa, se andate durante la fioritura dei papaveri vedrete un bellissimo campo proprio sul terreno di questi masi). Dai masi in poco meno di due chilometri in mezzo al bosco si fanno circa 700 mt di dislivello …il che significa che si attraversa il bosco su un percorso alquanto ripido. A 2.100 mt circa, al limitare del bosco, si apre un pianoro da cui si può ammirare la cima dell’Hochjoch e poco più a sinistra quella del Sasso. Da questo punto il sentiero sale più dolce e in poco meno di mezz’ora si è alla cima dell’Hochjoch. Il sentiero offre una splendida panoramica anche sul lago di San Pancrazio e con il cielo terso anche verso la Val d’Adige.
Percorrere la cresta tra le due cime richiede secondo i cartelli 50 minuti e non presenta particolari difficoltà se non nell’ultimo tratto dove si trovano parecchie rocce. Nelle giornate ventose la cresta diventa piuttosto insidiosa perché si è molto esposti. Il percorso dai masi fino al Sasso richiede poco più di tre ore ma ma ricordate che la prima parte richiede un po’ di allenamento!
Con un po’ di fortuna potrete ammirare parecchi scoiattoli intenti nelle loro attività, camosci e pernici di montagna. Stare in mezzo alla natura regala sempre piacevoli emozioni!