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Una passeggiata nel bosco

Se l’idea di raggiungere una cima vi sembra azzardata vi proponiamo una bella passeggiata nel bosco. La lunghezza è di circa 4 chilometri (solo andata) ed il dislivello in salita è di circa 200 metri. Partendo da San Nicolò bisogna raggiungere il ponte sul torrente Valsura e da lì prendere verso destra la strada sterrata che seguendo il sentiero “Ultner Hofeweg” (sentiero dei masi della Val d’Ultimo). Il percorso segue in parte strade forestali e in parte è immerso nel bosco. Lungo il sentiero diversi i punti interessanti che si incontrano. A circa metà strada si trova una casa dall’aspetto un po’ atipico per la zona: è’ Villa Hartungen (vi invitiamo a leggere il post sul turismo) e a pochi passi troverete la bellissima cascata di Klapf (o cascata Hartungen), ora monumento naturale.

L’ultima sorpresa sono i Larici millenari, antiche piante testimonianza della forza della natura vengono considerati le conifere più antiche d’Europa. Dai Larici si ritorna su una strada asfaltata e velocemente si raggiunge Santa Gertrude.

Chi volesse allungare il percorso ha l’imbarazzo della scelta come punto di partenza. Si può partire da Santa Valburga, dalla diga del lago Zoccolo, oppure  da Pracupola, dove il torrente sfocia nel lago Zoccolo, la scelta non manca mai. La passeggiata nel bosco segue il sentiero dei masi, come già accennato, è percorribile quando non c’è la neve. In caso di neve è preferibile seguire la via alta sul versante nord, più battuta soprattutto in alcuni tratti.

I quattro chilometri proposti richiedono circa un’ora e mezza di camminata.

Per i cenni sulla vita del Dottor Hartung si veda http://www.tirolerland.tv/

Per notizie ulteriori sui larici millenari: https://www.ultental-valdultimo.com/it/larici-millenari.html

Il Maso

Parlando di passeggiate abbiamo accennato al “sentiero dei masi” (Hofeweg), ma cosa sono i masi?

Il maso è sostanzialmente un’azienda agricola autosufficiente costituita da una proprietà fondiaria, una abitazione (o più abitazioni) e, in genere, stalla e fienile. La maggior parte dei masi oggi riconosciuta  è di tipo “chiuso”. Al censimento del 2010 in Alto Adige si contavano circa 20.000 masi di cui più di 13.000 chiusi. Il maso chiuso è un istituto tipico dell’Alto Adige e più in generale di tutto il Tirolo. Consiste in una azienda a carattere agricolo e forestale-pastorale comprendente una casa di abitazione, che non si può ridurre con vendite parziali ma si deve trasmettere intera tramite un atto tra vivi o per successione a un solo erede preferito. Questo istituto preservava dalla frammentazione delle proprietà e storicamente è stato un argomento molto dibattuto. La normativa attualmente in vigore è una legge provinciale 2001. La Provincia Autonoma di Bolzano regolamenta il maso chiuso che deve essere riconosciuto da una apposita commissione e la Corte Costituzionale ha stabilito con varie sentenze che la competenza giurisdizionale della Provincia sui masi chiusi può riguardare anche norme processuali.

masi della Val d'Ultimo

L’attribuzione “maso avito” (Erbhof) onora quelle famiglie che da almeno 200 anni, e quindi per numerose generazioni, sono rimaste nel maso per via ereditaria diretta. Il maso deve essere un maso chiuso e il proprietario deve abitare nel maso e coltivarlo

Le tre cime più panoramiche

Se amate le camminate e volete apprezzare la Val d’Ultimo dall’alto ecco tre proposte per un panorama a metà valle (cima del Sasso), verso la fine (Colle Largo) e alla fine (Chiodo). Le cime richiedono da un’ora e mezza a tre ore di cammino.

Monte Chiodo (Nagelstein 2.469 mt): dislivello circa 600 metri

Questa cima si trova a fondo valle; due le modalità per raggiungerla. La prima è quella di parcheggiare a Fontana Bianca dove finisce la strada e da qui prendere il sentiero 101 (o in alternativa seguire la mulattiera per la malga dei Pini, Fiecht Alm) che in mezzo al bosco vi farà velocemente raggiungere la malga dei Pini. Dalla malga dei Pini in poco più di un’ora (o poco meno se il passo è buono) si arriva, sempre grazie al segnavia 101 alla cima del monte Chiodo. Il percorso è tranquillo e fattibile. L’ultimo pezzo verso la cima, tuttavia, è un po’ insidioso perché il terreno è friabile. La vista ripagherà del cammino. Dal parcheggio ci si impiega circa un’ora e trenta.

La seconda via, per chi volesse fare un percorso più lungo, parte da Santa Gertrude ed è segnata con il numero 109. La partenza si trova a fianco della chiesa di Santa Gertrude e in questo punto l’altitudine è di 1.500 metri quindi il dislivello per la sommità del Chiodo è maggiore. La salita passa per una cima intermedia, il Gonnawand (2.000 metri circa) e poco dopo questa sommità ci si ricongiunge con il 101. Il percorso da Santa Gertrude è piuttosto impegnativo: due ore per i più allenati per percorrere in circa 3 km i 900 metri di dislivello. (Si veda post Instagram).


Colle Largo
(Breitbühel 2.287 mt): dislivello circa 800 metri

Ed ecco una “cima” non molto frequentata che regala grandi soddisfazioni a livello di panorama.  Il percorso parte da Santa Gertrude, a fianco del parco visite del Parco Nazionale dello Stelvio. Il sentiero da seguire è il numero 15 che sale abbastanza ripido in mezzo ai boschi e non presenta particolari difficoltà. La cima, pur non essendo particolarmente alta, offre un panorama di largo respiro sulla valle. E’ possibile effettuare il ritorno seguendo il sentiero n.15 fino alla Londai Alm (2.080 mt) e poi il n.16 fino a tornare sulla strada provinciale circa 2 chilometri prima di Santa Gertrude.

La cima del Sasso

La cima del Sasso (Peilstein 2.542 mt): dislivello circa 800 metri partendo dai “masi Sirmian”

Il percorso sicuramente più faticoso, ma forse anche più di soddisfazione dal punto di vista della camminata, è quello del “Sasso”. Potete ammirare questa cima quando siete a passeggiare sulla diga del lago Zoccolo: guardando in direzione del versante Nord si trova esattamente lì sopra, posto a dominare il lago. La partenza più classica per il cammino è quello dai masi Sirmian: un gruppo di case a cui si arriva partendo dall’inizio del paese di Santa Valburga. Dai masi si segue il sentiero n.10a e successivamente il n.10. Il cammino parte piuttosto ripido fino ad arrivare ad una delle malghe più alte della Val d’Ultimo: la Marschnell Alm (2.212 mt).

Qui si congiungono diversi sentieri alternativi a quello proposto che salgono da altri punti della valle e che possono essere presi in considerazione per il ritorno. Dalla malga parte lo stacco finale verso la vetta. La vegetazione si dirada, e piano piano il panorama fa bella mostra di sé

I Laghi

La Val d’Ultimo è una valle storicamente ricca di risorse idriche: sono circa 40 i laghi tra quelli alpini e quelli artificiali, oltre alle sorgenti e alle fonti curative utilizzate già nei secoli scorsi.

La Val d’Ultimo ha la particolarità di avere sul suo territorio 6 laghi artificiali, con annesse 6 centrali idroelettriche. Da sola la valle fornisce l’8% dell’energia idroelettrica dell’Alto Adige. Gli impianti furono realizzati tra il 1949 e il 1969, commissionati dalla STE (Società Trentina di Elettricità) e modificarono radicalmente l’aspetto della valle. Fu in questo periodo e a questo scopo che venne costruita la parte di strada provinciale da Santa Valburga a Santa Gertrude per collegare la parte più remota della valle.

Dopo il primo decennio di lavori la gestione passò alla neonata ENEL, dopo la nazionalizzazione del settore elettrico.

Per l’invaso maggiore, quello del lago Zoccolo vennero sacrificati parecchi masi che si trovavano in questa ampia zona della valle, non senza sollevare problemi con la popolazione residente.

Solo la realizzazione della diga di questo lago richiese 9 anni. Il lago Zoccolo è il terzo invaso, per grandezza, dell’Alto Adige.

La prima diga realizzata nei primi anni ’50 fu quella di San Pancrazio e del rispettivo lago di Alborelo, la seconda quella in testata di valle la diga del lago Verde che venne realizzata portando i mezzi in quota con le teleferiche in quanto non c’era, e tuttora non c’è, una strada che arrivi fin su. Il lago Verde si trova ad una altitudine di i 2.529 metri e viene raggiunto via sentiero o, per gli addetti alla manutenzione via cabinovia della società elettrica.

Ancora oggi gli investimenti sullo sfruttamento delle acque della Val d’Ultimo sono ingenti. Al momento è accesa la querelle su un nuovo impianto di pompaggio tra il lago di Quaira e il lago Zoccolo per sfruttare i 1.000 metri di dislivello. Al vaglio il progetto fortemente contestato per motivi ambientali, tra la popolazione residente, Alperia (l’attuale gestore delle centrali di Ultimo), il Comune di Ultimo e la Provincia di Bolzano. Se tali lavori partiranno dureranno circa 5 anni e segneranno un altro forte passo avanti nell’antropizzazione della valle.

Per quanto riguarda i tantissimi piccoli laghi alpini, dal lago Lungo ai laghi di Covolo, dal lago Seefeld al Falkomai…ognuno di loro ha caratteristiche e fascino unico, l’invito è a camminare e imbattersi in questi specchi d’acqua sarà una sorpresa impagabile.

Articoli

La Val d’Ultimo in Estate

La montagna in estate è un’emozione continua. La Val d’ultimo offre circa 600 km di sentieri segnati e, dalle tranquille passeggiate attorno ai laghi, alle malghe, dalle cime più accessibili a quelle più insidiose, la scelta per le camminate è veramente vasta. Ma, che dire, anche semplicemente sedersi su una panchina a leggere contemplando il panorama in alcuni momenti risulta essere un ottimo toccasana.

Per salire in quota si può scegliere tra una molteplicità di mete che si dividono sostanzialmente in versante settentrionale e versante meridionale.

Il primo, denominato anche Catena del Gioveretto, si estende da Monte San Vigilio e l’Altopiano di Naturno a Ovest fino alle cime del gruppo Gruppo dell’Ortles e Cevedale a est. Questo versante divide la valle dalla vicina Val Venosta e nella parte più estrema dalla Val Martello, e la accompagna fin nel Parco Naturale dello Stelvio. Le cime sono generalemente sopra i 2.000 metri, per arrivare agli oltre 3.400 metri di cima Sternai e del Gioveretto.

Il versante meridionale è segnato dalla catena delle Maddalene e divide la Val d’Ultimo dal Trentino e, in particolare, dall’Alta Val di Non (o Val di Non di lingua tedesca) e dalla Valle di Rabbi. Da questo lato non si superano i 3.000 metri ma questo versante ha la caratteristica di salire molto ripido e per raggiungere le cime è necessario partire da quote relativamente basse.

Senza inerpicarsi e voler raggiungere cime è tuttavia possibile seguire il sentiero che su entrambi i versanti troviamo con il nome di Sentiero di Ultimo (“Ultner Talweg”) da San Pancrazio al Lago Zoccolo e con il nome di sentiero dei masi (“Ultner Höfeweg”) da Pracupola a Santa Gertrude. Questi sentieri formano un anello e permettono di scegliere la lunghezza della passeggiata. Solo il Sentiero dei Masi, se percorso nella sua interezza, rappresenta una camminata di più di 17 chilometri, per lo più in mezzo ai boschi e senza affrontare particolari difficoltà tecniche. Qualsiasi siano le passeggiate che si scelgono vale sempre la pena di essere accompagnati dalle mappe Tabacco: sempre aggiornate, sono un indispensabile strumento per orientarsi tra sentieri e mulattiere. I sentieri sono ovunque segnalati molto bene ed è sempre bene non abbandonarli. Seguiteci e a poco a poco vi sveleremo mete e passeggiate per tutti i gusti.

La Val d’Ultimo in Inverno

L’inverno in Val d’Ultimo è caratterizzato dalle poche ore di sole che riescono a filtrare, data la conformazione molto stretta della Valle e il suo orientamento. Per godere appieno delle ore di luce però è sufficiente salire allo Schwemmalm, il comprensorio sciistico che dagli anni ’80 è cresciuto fino a contare 25 chilometri di piste. La vista è spettacolare e mentre gli appassionati di sci da discesa possono lanciarsi su piste che salgono fino a 2.600 metri, i loro accompagnatori possono tranquillamente rilassarsi nei bar/ristoranti che si trovano in quota. Dalla località di Pracupola (Kuppelwies) è possibile servirsi dell’ampio parcheggio e utilizzare la cabinovia che in pochi minuti permette di superare un dislivello di circa 1.000 metri. Per maggiori informazioni sul comprensorio: http://www.schwemmalm.info/

Ma per chi ama i luoghi meno affollati ma non rinuncia allo sport,la valle offre un meraviglioso anello da fondo che immerso nei boschi, segue il torrente Valsura dal lago Zoccolo a Santa Gertrude. La pista da fondo è sempre ben tenuta e il tracciato, che resta per lo più in ombra, almeno fino a stagione inoltrata, si mantiene ben innevato…quando la stagione lo permette. Negli anni in cui la neve si fa inutilmente attendere, il panorama cambia radicalmente e in questo caso ci si sbizzarrire nella scelta delle passeggiate. Nel fine settimana si può percorrere la mulattiera per raggiungere la malga Flatschberg dove, su prenotazione, la cucina è aperta anche di inverno. Con la neve è una meta di sicuro divertimento anche per slitte e sci alpinismo.

La val d’Ultimo in Autunno

Lago Zoccolo in autunno

L’autunno è un momento magico per lasciarsi affascinare dai colori e per essere rapiti da giornate di sole che non hanno nulla da invidiare a tante giornate estive. I larici si infiammano e il caldo giallo dei loro aghi si alterna al verde dei cirmoli e degli abeti creando un’alternanza di colori da togliere il fiato. Al mattino l’umidità dal terreno sale lentamente creando una nebbiolina che fa pensare di essere immersi in una atmosfera irreale.

E’ il momento in cui si trovano meno turisti, le malghe sono ormai chiuse come pure gli impianti di risalita (o per lo meno in chiusura), e anche molti alberghi si concedono il meritato riposo e la calma regna sovrana. Se la stagione è stata buona ci si può ancora imbattere in qualche fungo nel bosco o raggiungere qualche cima.

Autunno con neve in Val d'ultimo
Shusterhutte – 1

Per le passeggiate resta l’imbarazzo della scelta: meteo permettendo, tutte le cime sotto i 3.000 metri sono in genere raggiungibili. Il sentiero dei masi, il lago di Fontana Bianca, i larici millenari, la chiesa di Sant’Elena sono invece tutte passeggiate per una vacanza slow, per godere dei colori e dell’atmosfera. E’ un periodo, come del resto la primavera, dove il meteo è in grado di sorprendere: neve a quote relativamente basse, neve ad alta quota (per effetti di colore nel panorama da non perdere), oppure caldo quasi estivo o ancora piogge torrenziali. Qualsiasi sia la prospettiva meteo le cose da fare e da vedere non mancano.

Come arrivare

In Auto: per raggiungere la Val d’Ultimo è necessario prendere l’autostrada A22 del Brennero, uscire a Bolzano SUD e subito all’uscita, sulla sinistra imboccare la superstrada MeBo (Merano-Bolzano). Dopo poco più di 20 chilometri uscire a Sinigo, zona industriale di Lana, quindi seguire le indicazioni per Lana. Alla prima rotonda di Lana seguire le indicazioni per la Val d’Ultimo.

Da Lana parte la strada provinciale n.9 che si inerpica verso la Val d’Ultimo attraversandola tutta fino a Santa Gertrude, ultimo paese della valle. Da Bolzano Sud il tempo di percorrenza è di circa 50 minuti.

mappa

Con i mezzi pubblici: si può prendere il treno per Merano o per Lana e da qui servirsi della linea 245 degli autobus che collega Merano, passando per Lana, con tutti i paesi della valle.

Se volete conoscere la struttura, la geografia della valle rimandiamo al nostro articolo: Un po’ di geografia. Per tutte le curiosità… seguiteci e leggete gli articoli che vi faranno conoscere le meraviglie della Val d’Ultimo: passeggiate, tradizioni, cime, sport e tanto altro.

Per maggiori informazioni: info@invaldultimo.it

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Benvenuti in Val d’Ultimo, dove paesaggi, montagne, passeggiate, tradizioni, sport si fondono per offrire un’esperienza unica

Per chi ama la natura, la tranquillità, le passeggiate, le tradizioni ma anche lo sport, dallo sci al parapendio, dalla camminata alle escursioni, allora amerà questa valle. La Val d’Ultimo offre tutto questo e molto di più.

E’ un mondo in cui immergersi fatto di natura, di persone e di tradizioni. Un mondo da conoscere molto lentamente negli anni e poco alla volta entra a far parte di te. Così è successo a noi…lentamente, sentiero dopo sentiero.

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