Ecco tre suggerimenti di trekking sulla neve per chi in inverno ama passeggiare.
Prima proposta: partendo da Fontana Bianca (ultimo baluardo in fondo alla valle dove la strada finisce). Si può salire al lago dei Pescatori, splendida meta anche d’estate ma d’inverno ha tutt’altra poesia. Si sale in meno di mezz’ora, in genere la neve è sempre compattata quindi con gli scarponi si sale tranquillamente (consigliabili sempre anche i ramponcini per il ghiaccio). Se si vuole salire oltre verso Pian dei Cavalli il discorso si fa più impegnativo e si sale con ciaspole o sci da alpinismo perchè la neve anche quando è poca viene spinta sui sentieri e si affonda parecchio.
Seconda proposta: l’immancabile Flatschbergtal con le sue malghe. Salendo con l’auto verso Fontana Bianca, circa a metà strada si sale al parcheggio dei masi Flatschberg. Da qui parte la comoda mulattiera innevata e in meno di mezz’ora si arriva alla malga bassa, aperta anche nei weekend d’inverno (ma se si vuole mangiare è bene prenotare). Salendo un’altra mezz’ora si arriva alla fine della mulattiera, alla seconda malga (chiusa).
Ci piace perchè: in Val d’Ultimo il sole d’inverno è un bene prezioso e questa valle ha un’orientamento tale per cui si trova il sole già dal mattino presto. Inoltre i bambini possono scendere dalla mulattiera con la slitta
Terza proposta: più impegnativo è il percorso per raggiungere sempre dal parcheggio dei masi Flatschberg la piccola malga Shusterhutte. Il sentiero sale più ripido fino ai 2.300 metri quindi richiede un paio d’ore ma il panorama ripaga dello sforzo. Anche in questo caso scarponi e ramponi e ciaspole quando c’è tanta neve.
Come più volte abbiamo scritto la Val d’Ultimo è tradizioni, storia, cultura ma anche splendide camminate e una montagna da godere.
In questo affollatissimo (per i canoni della valle) 2024, mi è stata mandata una foto che avevo pubblicato nelle storie Instagram chiedendomi: “voglio andare qui, quale sentiero devo prendere?”. Ed ecco che presento questa splendida cima dove vorrei però sottolineare che non si tratta di una “passeggiata” ma di una salita impegnativa e lunga, soprattutto se non allenati.
Ma ecco le indicazioni: la partenza “classica” è da San Nicolò. Si può lasciare l’auto nel nuovo parcheggio in prossimità del campo sportivo sulla strada provinciale e scendere verso il torrente in prossimità del ponte. Qui parte il sentiero n. 18 che sale verso la malga Auerberg. Si alternano tratti ripidi di sentiero ad un ultima parte che segue la mulattiera. In circa un’ora si raggiunge la malga. Si prosegue sulla lunga mulattiera fino ad una quota di 1.850 metri e poi si sale con il sentiero per un po’ meno di un’ora fino alla malga Seefeld (2.110 mt) dove il panorama si apre e dove con altri 10 minuti si raggiunge l’omonimo lago. Questo pianoro è veramente uno spettacolo e le cime del monte Stubele e della Siromba si riflettono nelle sue acque. Dal lago parte l’ultimo tratto del sentiero e serve ancora un’ora e mezza per raggiungere la cima. L’ultimo strappo, che non ha mai presentato grossi problemi, quest’anno è un po’ più insidioso perché con le lunghe piogge è franato il terreno. Richiede quindi prudenza e attenzione, soprattutto in discesa. La salita richiede quindi in tutto dalle 3 alle 4 ore di cammino, dipende sempre dal ritmo che si tiene ma ricordiamo che si tratta di 1.400 metri di dislivello. Volendo si può effettuare la discesa seguendo il sentiero n. 19 che attraverso il passo Termen de Val e la Einertal conduce a Pracupola. La prima parte della discesa presenta qualche difficoltà (è un sentiero segnato come alpinistico, molte le rocce e scende ripido), poi si estende in lunghezza sulla mulattiera della Einertal. Tra andata e ritorno sono circa 14 chilometri. La discesa sul sentiero 19 risulta più lunga e con un dislivello negativo maggiore. Tornando per il n.18 si può fare sosta alla malga Auerberg aperta al pubblico. La malga Seefeld è invece solo di appoggio per i pascoli ma non fa ristorazione.
La malga per i ciclisti: la Kirchbergalm (mt. 1890) si presta molto come posizione ad essere raggiunta dai ciclisti. E’ una malga con posto per mangiare sia all’interno che all’esterno, una buona cucina e giovani che la portano avanti. La mulattiera che la raggiunge parte da Santa Gertrude.
Come raggiungerla: dal centro visite Lahnersage a Santa Gertrude seguire le indicazioni per la malga Kirchberg (segnavia n. 108). Il percorso è di poco meno di 5 chilometri per un totale di 500 metri dislivello. Volendo procedere poi a piedi si arriva al passo Rabbi che fa scollinare verso il Rifugio Lago Corvo.
La malga con il bowling: in Val d’Ultimo non ci si fa proprio mancare nulla. Ebbene, a 2.051 metri c’è la Innere Falkomai, la malga con il bowling. Una bella malga in una valle aperta, con davvero tante possibilità di passeggiate attorno.
Come raggiungerla: Dal parcheggio da cui si può raggiungere la chiesa di Sant’Elena (vd. articolo), si sale con la mulattiera in direzione della malga Mariolberg. Si prosegue con il sentiero n. 3A fino alla Innere Falkomai. Il percorso è di 5,5 cjilometri per 550 metri di dislivello. Se restate in zona vale la pena salire al lago omonimo (Falkomai see a 2.170 mt.) e scendere poi dalla malga Aussere Falkomai.
La malga che non c’è su koomot: per chi vuole cimentarsi in una salita da “allenamento” e ama la solitudine, c’è una malga privata (NON si mangia) a cui si arriva con un sentiero molto ripido che alterna bosco ad una vegetazione rigogliosa, betulle e conifere. E’ la Pichl alm (Bichl sui cartelli) a 1.970 metri. Bellissimo e impegnativo sentiero che può essere poi continuato per raggiungere la più nota Auerbergalm.
Come raggiungerla: parcheggiare l’auto tra San Nicolò e Santa Gertrude in corrispondenza della fermata “Falschauern” dell’autobus si sale fino all’inizio della forestale per la valle di Clapa. Seguire il sentiero16 e poi il 17. Dislivello di 650 metri in 3,4 chilometri. Arrivati alla malga si può proseguire seguendo le indicazioni per la Auerbergalm raggiungibile in circa un’ora e venti e chiudere poi il percorso circolarmente.
La malga con più formaggi: se vi piace il formaggio provate la scelta della Marschnell Alm. Più di una ventina i formaggi prodotti, poche mucche al pascolo ma molto produttive ed Evelyn che con entusiasmo ed un sorriso vi accoglierà. E’ sempre lei ad occuparsi del caseificio della malga.
Come raggiungerla: la malga si trova all’incrocio tra diversi sentieri ma la si trova sulla strada per raggiungere la cima Peilstein (Sasso). Sentiero n. 10 dai masi Sirmian.
I pascoli della Val d’Ultimo sono costellati di malghe come già abbiamo scritto in precedenza (vd. Le malghe). Le malghe sono un patrimonio importante da preservare e richiedono tantissima fatica, orari pesanti ed un amore sconfinato per l’ambiente montano. Per le energie che richiede la loro gestione, sempre più spesso si vedono tanti giovani che le portano avanti con tanta passione e nuove idee. Purtroppo in alcuni casi devono anche restare chiuse perché non si trovano le persone che possano gestirle. Comunque, tornando alle malghe della Val d’Ultimo stiliamo una personale classifica per chi non le conoscesse.
La malga più alta: la piccola Schusterhütte si trova a 2.310, sono due piccole casette poste in un punto panoramico. Da giugno a settembre ci si può fermare a mangiare sui tavoli posti all’esterno.
Come raggiungerla: dal parcheggio dei masi dei masi Flaschberg (sulla strada per Fontana Bianca) si prende il ripido sentiero n. 147. Servono 2 chilometri circa con quasi 500 metri di dislivello per raggiungerla: tempo richiesto due ore circa. Non c’è nessuna mulattiera che può condurre alla malga. Raggiungibile anche dalla stazione a monte della funivia in poco più di due ore.
La malga più panoramica: ci spostiamo sul versante delle Maddalene per trovare la malga Spitzner. Siamo a 1.847 metri di altitudine. Il panorama che si gode da questa malga è impagabile. Spazio all’interno per mangiare in caso di freddo e tanti tavoli all’esterno. Un’ottima cucina e vendita di formaggi.
Come raggiungerla: dalla diga del lago Zocccolo verso il lato del bosco parte sulla sinistra una mulattiera che sale (arrivati in fondo alla diga si scende un po’ a sinistra e dopo pochi metri inizia la mulattiera) ed il sentiero è segnato con il n. 27. Poi si può procedere con il n. 21 o il n. 22. Con il n.22 sono circa 6 chilometri per un dislivello di 800 metri. Si può salire può dolcemente con la mulattiera m chiaramente il percorso è più lungo. Richiede circa due ore se allenati.
La malga che si raggiunge in auto: in direzione del lago di Quaira si trova la Kuppelwieser alm a 1.970 metri di altitudine. Essendo il punto di partenza per raggiungere il lago di Quaira, alla malga si trova un comodo parcheggio raggiungibile dallo Steinrast dopo più di tre chilometri chilometri di strada non bellissima. In alternativa si può raggiungere a piedi seguendo il sentiero n. 11 dallo Steinrast oppure salendo con la funivia e seguendo il n. 6, e poi il 5/b. In auto dalla provinciale sono in tutto 10 chilometri.
La malga del cuore: ogni luogo si differenzia dagli altri per particolari che lo rendono unico. le caratteristiche della Flatschbergalm la rendono davvero una malga speciale. Accoglienza, cucina, esperienza nella gestione, formaggi, dolci, panorama e…un sorriso. Per saperne di più rimandiamo al nostro articolo “La Flatschbergalm“.
Se siete in Val d’Ultimo per qualche giorno e volete prendere le giornate con tutta calma, ecco tre proposte per passeggiate “light” che vi faranno conoscere un po’ meglio la valle. Per tutti e per tutto l’anno.
La chiesa di Sant’Elena (1.550 mt): questa piccola chiesa collocata ad una altitudine di poco più di 1.500 metri è un piccolo gioiello assolutamente da vedere (La chiesa di Sant’Elena). La chiesa si trova nel comune di San Pancrazio ed è raggiungibile sia da San Pancrazio che da Santa Valburga. Dal parcheggio (vedi indicazioni sotto) si prende una strada sterrata che in un chilometro e quattrocento permette di raggiungere la chiesa. Una passeggiata su una strada sterrata che nell’ultima parte, leggermente in salita, è costeggiata da una Via Crucis. In circa mezz’ora con calma si raggiunge la meta. La tranquillità del posto è impagabile e potrete godere di una bella vista sul Mariolberg (la zona in cui si trova). Quattro gli edifici nei dintorni della chiesa, uno dei quali è un ristorante che da decenni propone una ottima cucina locale: Helener Pichl (laimermichaelll@gmail.com ).
Come arrivare, da Santa Valburga: salire alla chiesa di Santa Valburga e continuare sulla strada della chiesa per circa 7 km. Troverete una piccola strada con l’indicazione Sant’Elena sulla sinistra. Un ultimo chilometro (un po’ stretto), e al termine un parcheggio dove si può lasciare l’auto. Dal parcheggio proseguono due strade sterrate: quella sulla destra conduce a Sant’Elena
Come arrivare, da San Pancrazio: dalla strada provinciale a metà del paese si trova l’indicazione sulla destra per Sant’Elena. Imboccata la stradina in salita, dopo nove chilometri ci si troverà il bivio per Sant’Elena, questa volta sulla destra, per concludere con un chilometro di ulteriore salita fino al parcheggio.
I larici millenari (1.430 mt): i larici sono un monumento naturale della valle. A pochi passi dal Centro visite del Parco Nazionale dello Stelvio (Lahnersäge) si trovano questi tre larici millenari, che vengono considerati tra le conifere più antiche d’Europa. Nonostante i fulmini e il passare del tempo li abbiano messi a dura prova, sono una testimonianza della resilienza della natura. Ad ogni autunno, continuano a scandire il tempo colorandosi di rosso, per tornare a germogliare l’anno successivo. Il larice più alto misura 36,5 metri e quello più grande ha una circonferenza di più di 8 metri. Una passeggiata ai larici merita sicuramente, inoltre, appena oltre i larici, seguendo per pochi metri il sentiero dei masi in direzione San Nicolò si ha una bellissima vista sulla valle. Diversi i punti di ristoro: Gasthaus Lärchengarten (proprio sotto i larici), Hofschank bei den Urlärchen (circa a metà del percorso a piedi), ristorante Edelweiss, in prossimità del parcheggio (non lasciatevi ingannare dall’aspetto un po’ retrò: offrono un’ottima cucina locale).
Come arrivare: parcheggiare in prossimità del Lahnersäge a Santa Gertrude e prendere il sentiero, inizialmente in piano seguendo il torrente, verso i larici (segnalati dai cartelli). Continuare per circa un chilometro su una piccola strada asfaltata. Dal parcheggio la passeggiata è di meno di un chilometro e mezzo (come la precedente) in leggera salita.
Il giro del lago di Fontana Bianca (1.900 mt): per l’ultima passeggiata ci spostiamo un po’ più in alto. Siamo al limitare della strada, a 1.900 mt di altitudine presso il lago artificiale di Fontana Bianca. A meno di nevicate molto abbondanti, il lago è raggiungibile tutto il tempo dell’anno e allo stesso modo la passeggiata è possibile sicuramente almeno tre stagioni su quattro. Il giro del lago è una passeggiata in piano, fattibile anche con passeggini (non con la neve!), di circa 2.3 km, adatta a tutti. Anche a Fontana Bianca si potrà trovare ristoro al ristorante Weissbrunn Bergrestaurant (meglio informarsi prima per le aperture).
Come arrivare: dopo l’ultimo abitato della valle, Santa Gertrude, prima di arrivare alla chiesa si trova il bivio sulla destra per il lago di Fontana Bianca in prossimità del cartello di ingresso nel Parco Nazionale dello Stelvio. Arrivati al lago (dopo circa 7 km), si trova un ampio parcheggio. Ricordiamo che da maggio ad ottobre è attiva la linea bus 243, Santa Gertrude- Fontana Bianca. La strada è stretta e in alcune giornate risulta molto problematica la viabilità, il piccolo autobus è un’ottima alternativa ed è sempre estremamente puntuale. Per gli orari consulta: https://www.suedtirolmobil.info/it/il-mio-viaggio/orari
Se siete appena arrivati in Val d’Ultimo o avete in programma di passarci qualche giorno, c’è una passeggiata che potete sempre fare: in tutte le stagioni, a tutte le età, a piedi, con il passeggino, con il cane o in bicicletta. E’ la passeggiata attorno al lago Zoccolo.
Come abbiamo già visto, il lago Zoccolo, che si trova a 1.140 metri s.l.m, è l’invaso più grande della Val d’Ultimo e ne è diventato sempre più il fulcro, avendo a valle il paese più popoloso della Val d’Ultimo, Santa Valburga, e, a monte, la stazione della funivia con un ampio parcheggio disponibile.
Appena superata Santa Valburga si trova comodo il parcheggio in prossimità della diga. Lo sbarramento, lungo poco più di 500 metri è percorribile a piedi e dopo averlo percorso ci si trova sulla destra la strada forestale. Questa è lunga circa 3.7 km, è completamente in piano ed è fiancheggiata da un ripido bosco di larici e abeti. Numerosi i punti di sosta su tutto il tragitto. Panchine, tavoli, sculture artistiche, cartelli con le indicazioni di erbe e una vasca per il percorso Kneipp.
La strada è piacevole in tutte le stagioni ed è tranquillamente percorribile anche da passeggini e carrozzelle (tranne nel caso di troppa neve). A circa metà della strada forestale si trova un antico mulino ad acqua che durante l’estate viene messo in funzione una volta alla settimana (informazioni presso l’ente turismo).
Continuando, superata una sbarra, ci si trova sulla destra il ponte sul torrente Valsura: è necessario prendere il ponte per intraprendere la via del ritorno. Dopo il ponte si gira a destra e superato il maneggio si arriva alla provinciale. Il sentiero è segnato come SEEWEG (sentiero del lago).
Volendo è possibile ritornare con il bus. La fermata si trova di fronte alla stazione della funivia in località Pracupola oppure di fronte al ristorante Kuppelwies. Se si intraprende il ritorno, l’anello si chiude con una strada ciclabile che costeggia la provinciale per tornare alla diga.
La nuova ciclabile che costeggia la provinciale e il lagoLa diga verso Santa Valburga risulta mimetizzata
Oggi vi presentiamo una camminata con un percorso ad anello, da fare se allenati ed abituati alle escursioni. Il percorso è di circa 19 km. totali con un dislivello di 1.000 metri in salita e circa 1.500 di discesa con l’ausilio dei bus navetta per il rientro.
Ma entriamo nel dettaglio. La partenza è al parcheggio del lago di Fontana Bianca e la cima è quella del Collecchio (Gleck) a 2.997 metri, il rientro previsto con passaggio per la val di Rabbi, è a Santa Gertrude, da dove poi si può tornare a Fontana Bianca con il bus.
Partendo dal parcheggio di Fontana Bianca (che fino ad autunno inoltrato è servito da un comodo bus navetta da Santa Gertrude), si segue il sentiero n.103 in direzione della cima del Collecchio. La cima richiede dalle tre alle quattro ore a seconda dell’allenamento. Il percorso è assolutamente affascinante. Un primo stacco di 200 metri e ci si trova in una radura ricca di corsi di acqua e a due passi dal piccolo bacino artificiale del Fishersee (lago dei pescatori). Da qui si procede sul sentiero n. 107 e con un secondo stacco si arriva ad un altro laghetto naturale in prossimità di OberWeissbrunn.
Da qui una salita dolce ma lunga e continua permette di attraversare il Pian dei Cavalli dove si trova un altro lago alpino (il Lago Lungo) e si sale seguendo a distanza il corso d’acqua fino al lago Nero. Un ulteriore stacco piuttosto ripido porta ai 2.800 metri del Giogo Nero (da cui si può scollinare e proseguire per la Val di Rabbi e arrivare al rifugio Dorigoni). Un ultimo sforzo e in un quarto d’ora si tocca finalmente la croce. La vista merita tutta la fatica.
Dalla croce…è tutta in discesa! Si prosegue per il sentiero n.145 scollinando verso la Val di Rabbi. In circa un’ora di discesa per un percorso molto panoramico dove si incontrano diversi laghi, si arriva al rifugio lago Corvo e da qui si sale leggermente per il passo Rabbi e inizia il rientro verso l’Alto Adige seguendo il segnavia n. 108. Il ritorno è piuttosto lungo e dopo un inizio sul sentiero in discesa si imbocca la lunga mulattiera che attraversa la Kirchbergtal e che conduce a Santa Gertrude. Il percorso in discesa richiede dalle due alle tre ore, dipende sempre dal passo. Il bus passa in prossimità dell’incrocio tra la strada per Santa Gertrude e quella per Fontana Bianca.
Una alternativa: prima di incontrare il rifugio ci si imbatte in un incrocio con il sentiero n. 12. Seguendo questo sentiero si torna in quota e si scollina in prossimità del giogo di Montechiesa (2.789 mt.) per ricongiungersi al sentiero fatto all’andata in prossimità del lago Lungo.
Perché questo giro e per chi. Il giro attraversa il Pian dei Cavalli che è un posto assolutamente affascinante. Siamo in pieno Parco Nazionale dello Stelvio e oltre al panorama e alla corona di montagne che chiudono il piccolo altopiano spesso le marmotte fanno bella mostra di sé e, se si è fortunati, si possono incontrare anche ungulati. La bellezza sta anche nei numerosi laghi alpini che si incontrano sia sul versante della Val d’Ultimo sia su quello trentino.
Il percorso non presenta particolari difficoltà tecniche per gli escursionisti abituati alla montagna, non ci sono punti esposti o particolarmente brutti da affrontare, tuttavia la lunghezza e il dislivello lo rendono sicuramente impegnativo e da fare quando l’allenamento è buono. La sola salita è di circa 7 km ma indubbiamente anche la lunga discesa si fa sentire. L’alternativa, se si decide di tornare dopo essere arrivati al Gleck, è scendere a Fontana Bianca prendendo il sentiero n. 12 scendendo verso il lago Lungo e di passare per il rifugio Canziani. Attenzione perché il tratto di collegamento verso il Canziani è in alcuni punti esposto.
Il sentiero dei masi è un percorso escursionistico che, come nient’altro nella valle, può far immergere nella storia e nelle tradizioni del luogo. Si tratta di un percorso ad anello, che richiede dalle 4 alle 6 ore di camminata, a seconda del livello di allenamento, ma che gli atleti superallenati che partecipano all’Höfelauf (la corsa dei masi) percorrono in poco più di un’ora! Nell’edizione del 2022 il primo classificato ha segnato un tempo di 1 ora e 10 minuti!
Ma torniamo sui nostri passi e…alla nostra velocità! La bellezza del sentiero dei masi sta nel fatto che è facilmente percorribile da chiunque ami camminare: si può fare a tappe e alcuni tratti possono essere percorsi tutto il tempo dell’anno. Per chi fosse nuovo della valle, il suggerimento è quello di percorrerlo con calma, a più riprese per godere del panorama e ammirare i masi che, come suggerisce il nome del sentiero, si trovano lungo la via. Masi vecchi, in alcuni casi antichi, costruiti in pietra o mattoni e legno, con i classici tetti coperti dalle scandole in larice, tutti con una storia da raccontare. La via dei masi segue uno dei vecchi sentieri che si faceva in valle prima dell’arrivo delle strade: una pietra riporta una incisione con la data 1831.
Il percorso parte da Pracupola e arriva a Santa Gertrude e si percorre in genere in salita all’andata, stando alla destra della provinciale, e in discesa al ritorno sulla parte più ombrosa della valle e più immersa nel bosco. La parte in salita è quella dove si trovano più masi, è la parte che più è esposta ai raggi solari e quindi la più abitata. Il ritorno permette di passare a fianco dei larici millenarie alla cascata di Clapa, nonché a Villa Hartung.
Il tratto sul lato destro che va da San Nicolò a Santa Gertrude è stato riaperto solo nella primavera del 2023 perché è stata la zona della valle più colpita dalla tempesta Vaia del 2018.
La violenza della tempesta ha abbattuto talmente tanti alberi da rendere a lungo inagibile buona parte del sentiero, creando un danno ecologico ed economico notevole. Il lavoro e le opere effettuate in cinque anni sono stati notevoli: non solo il ripristino del sentiero con la messa in sicurezza dei masi, ma anche la creazione di “valli” che proteggano i masi sottostanti da future valanghe e cadute. La vegetazione ancora fatica a crescere e il panorama è mutato in maniera sensibile rispetto a come era prima di Vaia. Quando si cammina sui sentieri di montagna, che siano in quota o più bassi bisognerebbe sempre ricordare che lo sforzo di chi ci abita e di chi ci lavora è costante, con qualsiasi condizione metereologica. Essere stati in Val d’Ultimo (così come in tanti altri posti in Trentino e in Alto Adige) durante la tempesta fa capire come amare la montagna sia qualcosa che coinvolge a 360 gradi, con pioggia, neve, gelo, sole o vento, e fa capire anche quanto l’ambiente sia vulnerabile quando accadono eventi così estremi.
Percorso, altitudine e tempi
Pracupola (1145 m) – S. Nicolò (1262 m): 3,5 km. circa – tempo con passo tranquillo 1.00 ora
San Nicolò – Santa Gertrude (1395 m): 5 km, circa – 1 ora e 40
Pracupola – S. Gertrude – Pracupola: 17.626 m – 5 ore e 30
Note: se si volesse fare solo un tratto ricordiamo che da qualsiasi punto si decida di scendere sulla provinciale si troverà vicino ad una fermata degli autobus che passano di frequente.
Si ricorda anche che, volendo, il sentiero parte già da San Pancrazio con il nome di Ultner Talweg (sentiero della valle). Per i camminatori molto allenati si tratta di più di 9 chilometri con circa 600 metri di dislivello (il sentiero è un continuo saliscendi) per arrivare a Santa Valburga in circa 3 ore. Si può quindi proseguire verso Pracupola dove il Talweg finiscce nel sentiero dei masi.
Per quanto riguarda i bambini il percorso è consigliato anche ai piccoli, quello che si sconsiglia è invece il passeggino.
Per chi ama lo sport e la tranquillità lo sci di fondo in Val d’Ultimo è una soluzione fantastica! Che si tratti di classico o pattinato, questo bellissimo e completo sport, praticato in Val d’Ultimo assume un valore speciale. Il percorso si snoda in un paesaggio da fiaba: tra boschi e pascoli innevati costeggiando il torrente Valsura. La pista ha una lunghezza che varia in funzione delle neve presente: in genere è tra i 12 e i 20 km circa. La partenza è dal fondo del lago Zoccolo, in prossimità della stazione della cabinovia. Quando il tracciato è più limitato, come in questo inverno 2022/2023 o in altri inverni del passato, si può partire in prossimità del Familyhotel St.Nikolaus e arrivare fino a Santa Gertrude.
Il costo del biglietto (sempre per l’inverno 2022/2023) è di 4 euro, un costo accessibile a tutti per una pista tenuta sempre in buone condizioni.
NOVITA’ 2024/2025: è stato inaugurato a Pracupola (Kuppelwies) dietro al pattinaggio un percorso (innevato anche artificialmente) per il biathlon, un circuito disponibile anche per chi volesse solo fare fondo.
La Val d’Ultimo offre un piccolo paradiso per gli amanti dello sci da discesa: il comprensorio sciistico Schwemmalm. Oggi vanta circa 25 km di piste. La stazione a valle della cabinovia che porta ai 2.100 metri del comprensorio offre un ampio parcheggio, un servizio noleggio sci, un parco sci per i più piccoli ed un bar dove sono disponibili anche prodotti dell’artigianato locale.
Sciare o passeggiare sotto la cima del monte Muta (il Mutegg da cui il nome della seggiovia quadrupla che parte vicino all’arrivo della funivia) è un’esperienza: la vista nelle giornate limpide è impagabile, così come trovarsi sopra le nuvole quando a valle il cielo risulta coperto. Le ore di sole si possono sfruttare dall’alba al tramonto: nell’ inverno 2022-2023 la cabinovia ha inaugurato numerose aperture alle 7 del mattino permettendo di godere dello spettacolo dell’alba sulle cime.
Queste piste hanno conosciuto fama anche perché qui è nato l’amore per lo sci di Dominik Paris e qui con la sua tenacia e la sua grinta ha iniziato i suoi primi allenamenti per arrivare ad essere il campione che è oggi. Ma vediamo un po’ di ripercorrere la storia del comprensorio. Nato alla fine degli anni ’70 (la seggiovia di Breiteben che da 1.505 porta a 1.905 vede la luce nel 1977), già negli anni ’80 inizia a richiamare un discreto pubblico. I più temerari ricorderanno al posto dell’attuale seggiovia Schwemmalm (che porta da 1.800 mt circa a 2.100) un terribile skilift ad àncora che metteva alla prova nella scelta del compagno ideale con cui salire! Solo alla fine degli anni novanta venne sostituito da una moderna seggiovia a 4 posti che eliminava tutti i problemi di cadute ed imbarazzi. Nel frattempo però già si allungavano le piste con la seggiovia a tre posti Asmol che permetteva di raggiungere i 2.500 mt. portando il dislivello totale percorribile a 1.000mt. Bisognerà aspettare il 2008 per sfruttare la parte più panoramica e soleggiata delle comprensorio: la seggiovia Mutteg con le sue cupole di protezione, amplia le piste permettendo di arrivare ai 25 km. circa attuali.
Praticamente in contemporanea si vede l’inaugurazione della cabinovia ad 8 posti che permette di salire al comprensorio dalla località di Pracupola: circa 1.000 metri di dislivello in 8 minuti. La cabinovia segna sicuramente una svolta per lo Schwemmalm: eliminato il tratto stradale che prima era obbligato, permette un facile accesso, tempi di percorrenza molto più rapidi, un facile parcheggio ed invoglia molto di più anche i non sciatori a salire in quota.
Novità della stagione 2024/2025: una nuovissima e performante seggiovia in sostituzione della Schwemmalm e della seggiovia tripla Asmol e piste ridisegnate con la nuova Schwemmereg!
Questa in breve la storia dello sci da discesa in Val d’Ultimo, ma per gli amanti delle curiosità, e per i meno giovani che forse li ricorderanno, possiamo dire che in valle si trovavano nei primi anni ’80 due skilift. Uno si trovava tra San Nicolò e Santa Gertrude, salendo, alla destra della provinciale, e uno, più longevo, in prossimità del familyhotel San Nikolaus e della breve galleria prima di San Nicolò, salendo sulla sinistra. Quest’ultimo venne poi sostituito anni dopo con due moderni tapis roulant e permetteva di prendere lezioni e sciare anche senza salire in quota. A carnevale venivano anche fatte bellissime feste sulla neve con gare in costume per grandi e piccoli.