Mese: Aprile 2024

La chiesa di San Maurizio

gli esterni della chiesa di San Maurizio

La chiesetta di San Maurizio (St. Moritz) è probabilmente la chiesa più antica della valle: era tappa di passaggio per i pellegrini che dalla Val Venosta scendevano verso Roma. Ci sono tracce scritte già in documenti del 1278 nei quali si parla della capella sancti Mauriceii. I muri della navata sono del XIV secolo ma le forme attuali sono tardogotiche. Nel XVI secolo la navata venne chiusa da volte a botte e decorata con stucchi. In quell’occasione gli affreschi furono danneggiati e da allora restano solo parzialmente visibili. Il ciclo di affreschi raffigurava scene della passione e probabilmente erano di un autore bavarese attivo a Bolzano tra le fine del ‘400 e l’inizio del ‘500. Sulla parete nord, la scena della crocefissione è tornata alla luce ed è stata restaurata nel 1921. La chiesa ha anche un bell’ altare maggiore seicentesco con tralci di vite scolpiti e cherubini. La pala rappresenta il patrono della chiesa, San Maurizio, il soldato romano che si convertì al cristianesimo. Il pulpito ottagonale risale al XVII secolo, è stato ridipinto nel 1921 dallo stesso artista che ha recuperato l’affresco della passione e dipinto quello della sacra famiglia del presbiterio.  Durante i restauri del 1980 è stata purtroppo rimossa la cantoria ma restano le bellissime panche in legno intagliato.

gli interni della chiesa di San Maurizio

Al di là dei particolari artistici e storici, questa chiesa rappresenta una meta da mettere in conto per conoscere la valle. La sua posizione dominante permette di godere del panorama su buona parte della valle e in particolare sul lago Zoccolo. Per chi ama camminare vale sicuramente la pena salire dal sentiero della via crucis (segnalato come Kreuzweg).

Come arrivare: in auto l’unica strada arriva dall’abitato di San Nicolò. Sono circa cinque chilometri che fanno salire di 500 metri di altitudine. Il piccolo abitato di San Maurizio, che consta della chiesa, di uno storico ristorante, e solo un altro paio di case, si trova ad una altezza di 1630 metri.

Volendo arrivare a piedi si può seguire il sentiero della croce che parte in prossimità dell’abitato di Pracupola, oppure il sentiero numero 6 da San Nicolò (sono più di quattro chilometri con quasi 500 metri di dislivello, richiede tra l’ora e mezza e le due ore). Si può anche prevedere di proseguire, stagione permettendo, in direzione del ristorante Steinrast seguendo il sentiero numero 11 (circa un’ora e trenta, alla chiesa prendere la strada sterrata alla sinistra, in salita). Le possibilità di escursione con partenza dalla chiesa sono comunque diverse, in direzione della cima del Mutegg, o del lago di Quaira. E per chi non fosse interessato alle escursioni il ristorante St.Moritz (tel. 348 6445519 – restaurantstmoritz@gmail.com) è sempre un’ottima meta per la cucina locale e tappa per gli sciatori durante la stagione sciistica.

Informazioni tratte da “I luoghi dell’arte: Alto Adige. Val Venosta, Val d’Ultimo, Val Passiria”. 1996. Provincia autonoma, Assessorato alla pubblica istruzione e cultura in lingua italiana-CLAB, Bolzano.

Tre cose da fare per conoscere la Val d’Ultimo anche quando piove: musei per grandi e piccoli

Culten, Talmuseum, Lahnersäge

Può capitare che a ferie programmate il meteo non sia provvidenziale per le passeggiate. Se capitasse vi suggeriamo tre visite da fare per conoscere meglio la valle.

Il Culten, museo archeologico della valle. Il museo, aperto dal 2018, si trova a Santa Valburga sulla strada che dal municipio sale alla chiesa. Abbiamo già raccontato in un precedente articolo cosa trovare in questo museo: dalla ricostruzione di un antico maso alla ricostruzione storica di quelli che sono i primi insediamenti umani dell’età della pietra nella zona.  Interessante per grandi e piccoli. Un bel lavoro di recupero di informazioni storiche che vanno alle origini degli insediamenti offerte al visitatore con un approccio accattivante e moderno.

Il museo della valle (Talmuseum): a S.Nicolò troviamo invece un museo incentrato sulle tradizioni e la cultura popolare e contadina della valle. Il museo, che ha da poco festeggiato il suo 50esimo anno di attività nell’ottobre del 2023, è una ricchissima raccolta di oggetti, mobili, attrezzi agricoli che fa di questa istituzione una memoria storica di notevole importanza. Fatevi accompagnare all’interno di questa wundekammer per farvi spiegare la storia e gli utilizzi di tanti oggetti curiosi e affascinanti.

Il centro visite del parco dello Stelvio: pochi sanno che l’ultima parte della Val d’ultimo si trova immersa nel Parco nazionale dello Stelvio. Questo centro visite, costruito a ridosso di una antica segheria ad acqua (messa in funzione una volta alla settimana durante la stagione estiva), vi farà conoscere la flora e la fauna del parco e l’interazione con l’uomo. Bellissima visita per gli adulti e assolutamente immancabile per i bambini.

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