Per gli appassionati di running, ma non solo, vogliamo raccontare della “Corsa dei Masi” della Val d’Ultimo (o Ultner Höfelauf). Questa tradizionale corsa è diventata nel corso degli anni (quella del 2022 sarà la 16° edizione) una kermesse imprescindibile per grandi e piccoli, per sportivi e buongustai.
La gara, valida come competizione di montagna riconosciuta dalla FIDAL (Federazione Italiana di atletica leggera) vede impegnati dai bambini di 6 anni a salire, secondo percorsi e modalità diverse. Gli atleti si possono cimentare in un percorso di montagna lungo 18km che segue la via masi in un percorso ad anello.
Per tutti la giornata è comunque occasione di ritrovo, di svago e di…enogastronomia! La corsa, che parte nelle prime ore del mattino, è accompagnata da un ricco programma, che prevede musica e cibo. Gli stand gastronomici offrono tutti i prodotti tipici: piatti di selvaggina, carne allo spiedo, pesce, Strauben, krafen contadini ai semi di papavero e il menu si potrebbe allungare ancora. Una giornata all’insegna dello sport, del ritrovo e del buon bere e ben mangiare.
Per chi non conosce la valle questa giornata può essere l’occasione per scoprirla in un momento molto partecipato e sentito, una vera giornata di festa. E per gli appassionati di sci un ulteriore incentivo: spesso il via della gara, così come le premiazioni è affidato al campione Dominik Paris, residente e originario della Val d’Ultimo.
Per informazioni: https://www.merano-suedtirol.it/it/corsa-dei-masi-della-val-d-ultimo.html
Questo piccolo lago si trova ad una quota di 2.000 metri ed è il più piccolo dei laghi artificiali della Val d’ultimo, o meglio è un bacino che funge da serbatoio per la sottostante centrale. Lo si raggiunge agevolmente dal lago di Fontana Bianca, dove si può lasciare l’auto e tranquillamente in poco meno di 30 minuti di salita si arriva ad un incantevole pianoro attraversato da ruscelli e…. ancora pochi minuti girando sulla sinistra ed eccolo lì, questo piccolo bacino dai colori più disparati a seconda del momento dell’anno. La bellezza di questo lago è che lo si può raggiungere in poco tempo praticamente in tutte le stagioni e ogni volta offre colori e atmosfere differenti. Solo anni con eccezionali nevicate non permettono di arrivare nemmeno a Fontana Bianca e in quel caso bisogna rinunciare. Fontana Bianca è infatti è il punto più estremo della val d’Ultimo raggiungibile in auto. La strada porta fino a 1.900 metri e capita che a causa della neve abbondante la strada venga chiusa e sia accessibile solo ai tecnici della diga. Nella normalità però è una meta imprescindibile anche per una serie di camminate che si possono intraprendere.
Pieno inverno: il pianoro che si apre prima del lago
Se si vuole fare un giro “tranquillo”, solo in estate, si prosegue dopo la diga del lago lungo il sentiero numero 107 e si raggiunge, praticamente mantenendo la quota, la “malga dei pini” (Fiechtalm), una malga facilmente raggiungibile con mulattiera anche dal lago di Fontana Bianca. La malga è stata interamente rinnovata pochi anni fa, si può mangiare ed acquistare burro e formaggio. E’ una malga con una vista molto aperta, in una bella posizione, in genere molto frequentata. Sempre dal lago dei Pescatori, invece si può continuare a salire per diversi percorsi che sono più impegnativi ma che offrono un panorama impagabile.
Nota: il sentiero da Fontana Bianca è semplice, corto, bello per i bambini ma non adatto ai passeggini. L’unico percorso che si può intraprendere con i passeggini è la mulattiera per la Malga dei Pini da Fontana Bianca.
Percorrendo tutta la valle sino al punto più estremo si raggiunge il lago di Fontana Bianca (1.900 mt) dove i parcheggi non mancano e nemmeno le possibilità di scelta per le camminate. Il lago è una meta piena di fascino in tutte le stagioni e anche solo passeggiare attorno alle rive è già una escursione piacevole. In autunno, in particolare, i colori e la calma permettono passeggiate in pieno relax. Siamo in pieno Parco Nazionale dello Stelvio.
Tuttavia, si sa, la stagione delle camminate è l’estate, e dal lago la scelta dei percorsi è estremamente varia e per tutte le…gambe! La passeggiata più semplice è quella che si può fare per la malga dei Pini e poi raggiungere il lago dei Pescatori. Ma ecco delle proposte un po’ più impegnative.
Prima proposta: Il lago Verde e il rifugio Canziani
Partendo da Fontana Bianca è necessario seguire il sentiero n. 140 e con circa 2 ore di camminata si raggiungono i 2.500 metri del Lago Verde. Durante l’estate è aperto il rifugio Canziani che è l’unico rifugio della Val d’Ultimo: di proprietà del CAI di Milano è gestito da Dominikus e Rodolfo che da anni accolgono i camminatori di passaggio con buon cibo e volendo è possibile anche pernottare. Attorno al lago si innalzano le cime più alte della valle: cima Sternai e il Gioveretto che con i loro 3.400 metri e i loro ghiacciai dominano e segnano il confine della Val d’Ultimo. Per raggiungere queste cime è necessario o per lo meno è consigliabile e prudente, rivolgersi alle guide alpine. Fatta la tappa al rifugio si può proseguire con un percorso ad anello ed evitare di scendere per la stessa strada. Prendendo il sentiero segnato con il 12 si sta quasi in quota girando attorno alla montagna fino a raggiungere il sentiero numero 107. Fino all’incrocio del 12 con il 107 il sentiero è per lo più agevole ma in alcuni punti risulta molto stretto ed esposto. Se si ha fortuna, fermandosi quando si sente il richiamo della marmotta, non sarà difficile avvistarne un esemplare. Tutta questa zona rientra nel Parco nazionale dello Stelvio e gli animali non mancano. All’incrocio con il 107 si inizia la discesa passando per il lago Lungo, si passa a fianco del lago dei Pescatori e si torna a Fontana Bianca.
Nota: se si è con bambini poco abituati alla montagna occorre prestare molta attenzione al sentiero n. 12, al contrario, salendo e scendendo dal 140 non sussistono problemi.
Seconda proposta: le malghe
Usufruendo dei mezzi della valle (funivia e bus) è possibile fare un giro delle malghe che parte da sopra Fontana Bianca e procede fino alla stazione a monte della funivia. Il percorso può essere lungo a piacere, perchè ad ogni malga è possibile scendere verso la provinciale e trovare il bus. Il percorso intero richiede oltre 6 ore (allenati) ed è un continuo alternarsi di sali e scendi, ma come già detto, è bello perchè si può decidere di interromperlo scendendo verso la provinciale da diversi sentieri (è sempre bene essere muniti di mappa dei sentieri).
Vediamo le prime malghe raggiungibili. Da Fontana Bianca si prende il sentiero n. 102 (che poco dopo si raccorda con il n. 12) in direzione della Pilsberg alm. In circa un’ora si possono raggiungere in successione a distanza di poco una dall’altra la malga Innere Pilsberg e la Aussere Pilsberg. Il sentiero è ampio, non pone particolari difficoltà, il dislivello è di circa 250 metri. Proseguendo altri 15 minuti circa sul sentiero n. 12 si può raggiungere la malga Tufer: si trova in un bel pianoro a 2.099 mt.
Da qui si può proseguire sul sentiero per un’altra ora circa, attraversando uno splendido bosco di cirmoli, praticamente restando sulla stessa quota per una ulteriore ora fino a raggiungere la la malga Flatschberg dove è possibile fermarsi e ristorarsi. Da qui ci si trova a poco più di due ore da Fontana Bianca ma se si vuole chiudere il giro è possibile scendere dalla mulattiera in direzione della strada per Fontana Bianca dove sarà possibile prendere il bus.
Volendo invece continuare, è possibile raggiungere la malga Schusterhutte (2.310 mt), forse la più piccola malga della valle dove è possibile mangiare, sicuramente la più alta come altitudine. Circa un’ora è il tempo che serve tra le due malghe ed il panorama è molto bello. Da quest’ultima si chiude il giro con la Innere e la Aussere Schwemmalm per poi scendere con la funivia. Serviranno però almeno due ore e trenta per arrivare a queste ultime malghe.
Partendo da Fontana Bianca si prende il sentiero 107, in direzione del lago dei Pescatori, si sale costeggiando i laghetti di Ober Weissbrun (letteralmente “sopra Fontana Bianca”), si prosegue per oltre un chilometro e mezzo in una bellissima vallata fino a costeggiare il lago Lungo. Dopo il lago, il sentiero inizia a prendere una pendenza più importante, si passano altri due laghetti dove solitamente vengono lasciati pascolare cavalli (Pian dei Cavalli) il lago di Collecchio e il lago Nero e, dopo uno stacco piuttosto ripido, si raggiunge il passo del Giogo Nero a 2.825 metri. Qui il 107 permette di “scollinare” e di raggiungere la Val di Rabbi nella sua parte più estrema. Il sentiero collega infatti con il rifugio Silvio Dorigoni in Val Saént, alla fine della Val di Rabbi.
Ma volendo raggiungere la nostra vetta con un ultimo sforzo, sulla sinistra il segnavia 145 ci condurrà sulla cima del Collecchio. Con i suoi quasi 3.000 metri domina una corona di montagne e in contemporanea la parte alta della Val d’Ultimo e della Val di Rabbi ma se si è fortunati con il meteo la vista può spaziare dal gruppo Ortles all’Adamello. Da Fontana Bianca bisogna considerare dalla 3 alle 4 ore (dipende sempre dal grado di allenamento. Oltre al dislivello il percorso è infatti piuttosto lungo ma vale ogni istante per il paesaggio.
Volendo parlare di sentieri, perché non iniziare dal sentiero numero 1!
Il sentiero N. 1 parte dalla chiesa di Santa Valburga e arriva alla cima del Sasso (2.572 mt.). Le possibilità offerte da questo sentiero però sono diverse: arrivati alla cresta è possibile scollinare seguendo il N.1 e raggiungere le malghe Falkomai, oppure proseguire sulla sinistra seguendo la cresta e incontrare una in fila all’altra la cima dell’Hochjoch (2.275 mt) e, a seguire, quella del Sasso.
Il sentiero, parte dalla chiesa, ma è possibile partire un po’ più alti, al livello dei masi Innerdurach (1.400 mt. circa, se andate durante la fioritura dei papaveri vedrete un bellissimo campo proprio sul terreno di questi masi). Dai masi in poco meno di due chilometri in mezzo al bosco si fanno circa 700 mt di dislivello …il che significa che si attraversa il bosco su un percorso alquanto ripido. A 2.100 mt circa, al limitare del bosco, si apre un pianoro da cui si può ammirare la cima dell’Hochjoch e poco più a sinistra quella del Sasso. Da questo punto il sentiero sale più dolce e in poco meno di mezz’ora si è alla cima dell’Hochjoch. Il sentiero offre una splendida panoramica anche sul lago di San Pancrazio e con il cielo terso anche verso la Val d’Adige.
Percorrere la cresta tra le due cime richiede secondo i cartelli 50 minuti e non presenta particolari difficoltà se non nell’ultimo tratto dove si trovano parecchie rocce. Nelle giornate ventose la cresta diventa piuttosto insidiosa perché si è molto esposti. Il percorso dai masi fino al Sasso richiede poco più di tre ore ma ma ricordate che la prima parte richiede un po’ di allenamento!
Con un po’ di fortuna potrete ammirare parecchi scoiattoli intenti nelle loro attività, camosci e pernici di montagna. Stare in mezzo alla natura regala sempre piacevoli emozioni!
Abbandonando la strada provinciale verso la fine del lago Zoccolo, in direzione della salita agli impianti del comprensorio dello Schwemmalm, si può proseguire verso il lago di Quaira. La strada sale per circa 7.5 km piuttosto tranquilla fino allo Steinrast, un bar/ristorante molto attivo nella stagione estiva. Gli ultimi 2,5 km sono un po’ più brutti, la strada è sempre un po’ sconnessa ed è aperta solo durante l’estate. Arrivati a circa 2.000 metri termina la strada e si trovano un parcheggio e la malga Kuppelwieser. Da qui è possibile prendere il sentiero 11A ed in circa 50 minuti salire a piedi verso il lago, oppure seguire la mulattiera che, nello stesso tempo, arriva alla diga.
La diga di Quaira è sicuramente la più imponente della valle ed il lago risulta circondato da rilievi importanti. La quota è di 2.250 metri e, a causa della strada, difficilmente lo si può raggiungere nella stagione invernale. Come tutte le mete della valle risulta essere di passaggio per diversi camminate. Solo da un paio di anni è stato segnato un nuovo sentiero (segnavia 11 A) che collega il lago con la cima del Mutegg (2.658mt , Monte Muta) e che permette quindi il collegamento con il comprensorio dello Schwemmalm. Salendo dal lago è possibile quindi scendere sul versante opposto e, volendo, ridiscendere con la funivia.
Ma dalla mulattiera partono altri sentieri. Uno in particolare è interessante: il sentiero 11. Questo sentiero permette di raggiungere una delle cime più ambite della val d’Ultimo: l’Hasenohr o Orecchia di Lepre. Con i suoi 3.257 metri non è una meta per tutti: dal parcheggio della malga servono più di 4 ore e il percorso è in più punti alpinistico. La vista è impagabile e sicuramente è una delle cime che richiedono più preparazione e allenamento.
Se il tempo e le forze non permettono di dirigersi verso l’Hasenohr, si può puntare tuttavia ai “Pilastri”. I pilastri (Pfeiler) sono i resti in pietra del canale irriguo di Tarsch che portava l’acqua dalla Val d’Ultimo alla Val Venosta notoriamente meno ricca di acqua. La sella in prossimità dei pilastri è quasi sempre battuta dal vento e offre una vista molto aperta sulla Val Venosta. E’ infatti possibile da qui scendere verso la Val Venosta, andando verso la malga di Tarres o verso quella di Laces. Per ridiscendere invece verso la Kuppelwieser alm si può seguire il sentiero 2A verso il passo di Tarres e poi scendere verso la mulattiera facendo un piccolo anello. Il tratto tra i Pilastri e il passo è abbastanza breve ma leggermente esposto e sempre battuto dal vento.
Ci sono luoghi che riescono a trasmetterci sensazioni ed emozioni forti. Uno di questi è la Flatschberg tal. E’ una piccola valle laterale che si trova oltre Santa Gertrude, proseguendo in direzione Fontana Bianca. Questa valle è particolarmente bella perché gode anche nelle stagioni con giornate più corte di una bellissima luce: il sole entra generoso grazie al suo orientamento, più di quanto faccia nel resto della Val d’Ultimo. E’ attraversata da un torrente che la rende particolarmente piacevole anche nei giorni estivi. Può essere di passaggio qualora si decidesse di fare un giro delle malghe, oppure di cimentarsi nella salita al Tufer Spitz (Cima di Tovo, 3.097 mt).
il sentiero n.12 che collega la malga Schusterhutte alla Hintere Flatschbergalm
Ma la passeggiata vale anche solo per una semplice andata e ritorno che abbia come meta la Hintere Flatschbergalm.
Questa malga, aperta al pubblico e rinnovata nel 2007, è uno di quei luoghi che danno un senso di tranquillità e dove ci si sente sempre ben accolti. La malga ha una storia molto interessante. Nel lontano 1886 il terreno veniva venduto da un proprietario di immobili di Parcines (Val Venosta), al Convento dell’Ordine Teutonico di Lana. Come si legge nel contratto: ” l’Alpe Flatschberg nella parrocchia di St. Gertraud in Ulten, ad Annerwerck, elencato nel Catasto dell’ex tribunale di Ulten sub. N° 480 per 85 capi di bovini, 12 cavalli e 100 capi di pecore; c’è un paddock e un alpeggio chiamato Holemahd; poi ai piedi di questa alpe una contrada in boschi di larici e pini, 100 ettari”.
Sostanzialmente questo territorio è stato ceduto in toto all’Ordine Teutonico di Lana e, da allora, la gestione delle malghe – hintere (2.110mt.) e aussere (1.900mt) – viene affidata secondo un regolare “appalto”.
Dal 2006 la malga è gestita dalla famiglia Schwienbacher (un cognome assai diffuso in Val d’Ultimo), che abita nei masi sottostanti e ha una lunga esperienza sia per quanto riguarda l’attività principale della malga sia per la ristorazione. Solitamente i primi giorni di giugno (o un po’ più avanti negli anni molto freddi come il 2021), una novantina di capi che arrivano anche da piuttosto lontano si aggiungono a quelli della famiglia per passare l’estate sui pascoli. E mentre le mucche sono al pascolo, Irmgard e la figlia Marlen accolgono chi si ferma a mangiare con un sorriso, tanta cordialità e ottimi piatti!
La cucina lascia incantati e offre piatti tipici della tradizione …a km zero. Se decidete di programmare un giro e di fermarvi alla malga, lasciatevi consigliare sui piatti preparati. I dolci sono veramente il meglio che possiate assaggiare! Se siete fortunati potete trovare lo strudel di mele, di albicocche o un dolce di papavero. I dolci con i semi di papavero in Alto Adige hanno una lunga tradizione e in Val d’Ultimo diversi sono i contadini che hanno l’autorizzazione per coltivarli. Marlen acquista i baccelli dei fiori essiccati e macina i semi in casa per avere la giusta consistenza per i suoi dolci.
Per tutta l’estate l’accoglienza avviene alla malga “alta”, mentre durante l’inverno è possibile fermarsi alla malga “bassa” solo nel fine settimana. Per gli sci alpinisti o per chi vuole slittare è meta di ristoro tanto quanto per i camminatori durante la bella stagione.
Indicazioni: si può lasciare l’auto in prossimità del piccolo parcheggio sulla strada per Fontana Bianca dove si trova il semaforo per gli autobus, oppure poco prima, si prende una stradina sulla destra con l’indicazione del parcheggio. Si sale con una piccola strada e si trova un ampio parcheggio sterrato da cui parte la mulattiera. Il percorso richiede circa un’ora, ma come sempre dipende dall’allenamento. Da provare anche durante l’autunno quando le mucche sono ormai scese dai pascoli e i colori dei boschi si tingono di giallo, ma anche con la neve d’inverno.
Tra i pascoli della valle si possono trovare numerose malghe che con gli anni sono state sistemate e tante offrono ospitalità per un pasto, alcune anche per il pernottamento. Sono posizionate tra i 1.600 mt. e i 2.300 mt, alcune facilmente raggiungibili con ampie mulattiere, altre richiedono un cammino più lungo e sentieri piuttosto ripidi. Da una decina di anni, con l’arrivo della funivia le malghe del versante nord sono un po’ più affollate perché più facilmente raggiungibili.
Alcune, come la Spitzner Alm (1.856 mt.) sul versante opposto, godono di un panorama molto aperto e una spettacolare vista sulla valle, altre sono più immerse nel bosco e riparate. Tutte valgono una visita. In genere sono aperte da giugno (stagione permettendo) fino alla metà di settembre, in occasione della festa della transumanza, il ritorno dai pascoli.
Ricordate che le malghe NON sono ristoranti in città: il cibo viene preparato al momento ed è a chilometro zero quindi spesso i piatti sono pochi: quelli della tradizione. Non si paga con il bancomat (tranne in pochi casi) e se si vuole mangiare, occorre…pazientare e godersi il panorama!
In Val d’Ultimo quasi sempre si possono trovare canederli, Kaiserschmarren (una frittata dolce con mirtilli rossi), può esserci carne, formaggio, speck e strudel.
Le malghe in Alto Adige hanno origini lontane, dettate dalla ricerca di alpeggi dove le mucche (ma anche pecore e capre e cavalli) potessero mangiare preservando i prati a valle ed evitando di dover integrare il pascolo con foraggio aggiuntivo. Il latte prodotto durante l’estate in alpeggio (così come tutti i prodotti derivati), inoltre è di qualità eccelsa: la varietà delle erbe è incredibilmente maggiore in quota. Molte malghe producono solo latte che viene portato a valle, altre hanno un piccolo caseificio annesso dove il latte viene lavorato sul posto. La provincia autonoma di Bolzano favorisce la gestione compatibile dei pascoli dando premi per la gestione delle malghe e per la produzione di formaggi in loco.
L’Alto Adige conta circa 1.500 malghe di cui circa il 75% di proprietà privata, il rimanente di proprietà di consorzi, enti locali o altri tipi di enti (anche della Chiesa). L’importanza rivestita dalle malghe è indubbia: dal punto di vista naturalistico, ambientale, turistico. Per maggiori informazioni sulle malghe dell’Alto Adige: https://www.provincia.bz.it/agricoltura-foreste/bosco-legno-malghe/default.asp
E per ricordare le buone norme quando si incontrano gli animali in alpeggio, la provincia di Bolzano ha rilasciato questa brochure, scaricabile con il pulsante sottostante sui comportamenti da tenere:
Se l’idea di raggiungere una cima vi sembra azzardata vi proponiamo una bella passeggiata nel bosco. La lunghezza è di circa 4 chilometri (solo andata) ed il dislivello in salita è di circa 200 metri. Partendo da San Nicolò bisogna raggiungere il ponte sul torrente Valsura e da lì prendere verso destra la strada sterrata che seguendo il sentiero “Ultner Hofeweg” (sentiero dei masi della Val d’Ultimo). Il percorso segue in parte strade forestali e in parte è immerso nel bosco. Lungo il sentiero diversi i punti interessanti che si incontrano. A circa metà strada si trova una casa dall’aspetto un po’ atipico per la zona: è’ Villa Hartungen (vi invitiamo a leggere il post sul turismo) e a pochi passi troverete la bellissima cascata di Klapf (o cascata Hartungen), ora monumento naturale.
L’ultima sorpresa sono i Larici millenari, antiche piante testimonianza della forza della natura vengono considerati le conifere più antiche d’Europa. Dai Larici si ritorna su una strada asfaltata e velocemente si raggiunge Santa Gertrude.
Chi volesse allungare il percorso ha l’imbarazzo della scelta come punto di partenza. Si può partire da Santa Valburga, dalla diga del lago Zoccolo, oppure da Pracupola, dove il torrente sfocia nel lago Zoccolo, la scelta non manca mai. La passeggiata nel bosco segue il sentiero dei masi, come già accennato, è percorribile quando non c’è la neve. In caso di neve è preferibile seguire la via alta sul versante nord, più battuta soprattutto in alcuni tratti.
I quattro chilometri proposti richiedono circa un’ora e mezza di camminata.